Gli Stati Uniti non sostengono il cessate il fuoco in Ucraina ora. Lo dice il portavoce della per la sicurezza nazionale John Kirby durante un briefing telefonico, in riferimento alla possibile iniziativa della Cina. “Non parliamo per il presidente Zelensky“, precisa, “ma noi non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento che favorirebbe Mosca“. Per l’amministrazione Biden legittimerebbe la presa di Mosca di circa il 17% del territorio ucraino. “Un cessate il fuoco ora è di fatto la ratifica della conquista russa e, naturalmente, sarebbe un’altra continua violazione della Carta delle Nazioni Unite“.



Le osservazioni della Casa Bianca precedono il vertice previsto all’inizio della prossima settimana tra Xi Jinping e Vladimir Putin a Mosca, che arriva dopo la pubblicazione da parte di Pechino di un “piano di pace in 12 punti” per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina, criticato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati che lo hanno definito un documento vuoto anche perché non considera Mosca responsabile della sua aggressione. Kirby ha chiesto, quindi, alla Cina di prendere contatti con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky se vuole davvero essere un arbitro neutrale in tale conflitto.



PERCHÉ USA CONTRO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA ORA

Per gli Stati Uniti l’obiettivo di Xi Jinping è uscire dall’incontro con Vladimir Putin con l’idea che la Cina sia l’arbitro morale che chiede il cessate il fuoco per porre fine alla guerra che è costata migliaia di vite a Ucraina e Russia, senza però riconoscere Mosca come responsabile del conflitto. “Il motivo per cui il resto del mondo non lo chiede in questo momento è che, come ho detto, ratificherebbe di fatto le conquiste geografiche della Russia all’interno dell’Ucraina e metterebbe il signor Zelensky in una posizione di netto svantaggio“, avverte John Kirby. La Casa Bianca ha dichiarato di aver avvertito privatamente e pubblicamente la Cina di non fornire a Putin assistenza militare letale, una mossa che – a detta degli Stati Uniti – Pechino starebbe prendendo in considerazione, ma al momento non ha deciso di attuare. Intervenendo ai microfoni di CBS News, il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale ha parlato anche del drone americano abbattuto, precisando che la Russia può aver agito in modo aggressivo e deliberato, ma queste mosse non costituiscono un atto di guerra, non scoraggeranno le missioni e non porteranno a scorte militari statunitensi di futuri voli di droni.

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