Alla fine si sono visti, seppur da distanza e in maniera virtuale: Joe Biden e Xi Jinping, i leader delle due superpotenze mondiali a livello economico-politico-militare, hanno affrontato i nodi principali nel summit virtuale durato quasi tre ore.
Le sfide e la distanza al momento tra Cina e Usa sono ai massimi storici ma entrambi i Presidenti hanno concordato sull’evitare il più possibile «qualsiasi conflitto tra Stati Uniti e Cina». Nello specifico, il leader supremo appena “incoronato” dal Plenum del Partito Comunista Cinese ha dichiarato, «la Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti per formare un consenso e intraprendere azioni al fine di guidare lo sviluppo positivo delle relazioni sino-americane».
MONITO CINA SU TAIWAN
Dazi, Taiwan, Corea del Nord, Covid, nucleare: non erano affatto pochi i temi sul tavolo del summit virtuale tra Biden e Xi Jinping e di certo la distanza tra le due superpotenze resta di fatto intatta anche dopo l’incontro di oltre 3 ore: resta la cordialità dimostrata – secondo i presenti – tra i due leader e l’impegno di entrambi nell’evitare conflitti e tensioni nei prossimi decisivi mesi. «Cina e Stati Uniti concordano che occorre rispettarsi a vicenda, coesistere in pace, mantenere il dialogo e di gestire adeguatamente le differenze», ha commentato ministro degli Esteri cinese Hua Chunying. Xi avrebbe poi spiegato a Biden di attendersi da lui «il pieno gioco alla sua leadership politica e spinga la politica degli Stati Uniti nei confronti della Cina a tornare su un binario razionale e pragmatico». Di contro, il Presidente Usa ha ricordato che la situazione dei diritti umani nello Xinjiang, a Hong Kong e in Tibet è tutt’altro che “normale” e su Taiwan, ha intimato, non si dovrà cambiare alcuno status quo minacciando la pace in quell’isola strategica. La risposta di Xi si è fatta però “piccata” ributtando la palla al di là del campo: «le autorità dell’isola hanno ripetutamente cercato di confidare negli Stati Uniti per l’indipendenza e alcune persone negli Usa intendono usare Taiwan per controllare la Cina». Per il Presidente cinese, ha concluso, questa tendenza americana è «molto pericolosa. È giocare col fuoco e ci si brucia. Siamo pazienti sulla riunificazione, ma se le forze separatiste dovessero sfondare la linea rossa, dovremo adottare misure decisive».