UTERO IN AFFITTO PRESTO REATO UNIVERSALE?, LA CORSA DI CENTINAIA DI COPPIE IN UCRAINA (NONOSTANTE LA GUERRA)
Con una guerra in corso che imperversa in gran parte dell’Ucraina, molte decine di coppie italiane – secondo quanto denuncia un reportage di “La Repubblica” – sono pronte alla corsa verso Est per ottenere la maternità surrogata dalle giovani donne ucraine. L’utero in affitto in uno di quei pochi Paesi dove ancora è legale è l’obiettivo per tutte quelle coppie che in Italia “temono” l’approvazione a breve della nuova legge in quota FdI che renderà la maternità surrogata “reato universale”, dunque non solo in Italia dove è già vietato dall’ordinamento penale.
«È ripreso il turismo procreativo», racconta l’avvocato Giorgio Muccio a “Rep”, che da anni segue i percorsi delle coppie eterosessuali dall’Italia all’Ucraina: se davvero il progetto di legge del Governo Meloni contro l’utero in affitto dovesse sbarcare il prossimo 19 giugno alla Camera per il primo passaggio in aula, al posto di una regolamentazione del fenomeno si potrebbero vedere “esplodere” le richieste di viaggi verso Ucraina, Grecia, Repubblica Ceca, Georgia, Usa. Scrive ancora “Repubblica”, «al ritorno ci saranno poi battaglie nei tribunali per trascrivere i certificati di nascita dei bambini».
“BOOM DI NASCITE IN CLINICHE FERTILITÀ ENTRO L’ESTATE”: LA CORSA CHOC ALL’UTERO IN AFFITTO
«Nessuno di noi è stato fermato dalla guerra», racconta sempre a “Rep” un padre, Salvatore, appena tornato dall’Ucraina dopo aver ottenuto l’accordo con una delle tante cliniche per la fertilità presenti nel territorio devastato dal conflitto con la Russia; «Sono dovuto tornare qui da solo perché mia moglie ha avuto un problema di salute e abbiamo un’altra bambina di due anni e mezzo. Per giorni però mi hanno negato il passaporto della piccola, perché, appunto, al consolato volevano che fossimo entrambi presenti, nonostante tutti i documenti fossero in regola con una procura speciale di mia moglie».
Secondo quanto rivelato dalle fonti del quotidiano romano, sarebbero in tutto 500 le coppie italiane che negli ultimi due anni hanno fatto ricorso alla maternità surrogata nelle sole cliniche della fertilità in Ucraina (la più famosa è la Biotexcom) e il “ritmo” non si è fermato nemmeno con lo scoppio della guerra. La corsa choc all’utero in affitto si pensa possa procedere ancora più celermente nell’estate appena cominciata, proprio temendo il via libera del Parlamento al reato universale di gestazione “per altri”. «Oggi sono aumentati i casi di rifiuti nei Comuni di trascrizione del genitori non biologico: non viene riconosciuta la madre italiana e così anche le coppie eterosessuali la strada è diventata la stepchild adottino, ovvero l’edizione del figlio del coniuge», denuncia l’avvocato Muccio a “La Repubblica”, «temo che con la legge sul reato universale le cose possano complicarsi e i tempi di trascrizione allungarsi. Ma questo non fermerà le coppie. Ne partono a decine».