CAOS GOVERNO NELLE COMMISSIONI: FORZA ITALIA BOCCIA EMENDAMENTI DELLA LEGA. COSA È SUCCESSO SULLA MATERNITÀ SURROGATA…

Non è stata una giornata semplice quella appena passata per il Governo Meloni in ben due diverse vicende affrontate nelle commissioni parlamentari tanto del Senato quanto alla Camera: sia sul disegno di legge presentato da FdI sulla maternità surrogata (o più volgarmente utero in affitto), sia sul ddl sicurezza per quanto riguarda il tema delle madri detenute, Forza Italia ha scelto di votare contro gli emendamenti presentati dalla Lega rischiando di far andare sotto il Governo in entrambi i disegni di legge.



Partendo dalla vicenda legata all’utero in affitto, un emendamento del capogruppo Lega Massimiliano Romeo chiedeva un ulteriore inasprimento delle pene legate a chi sfrutta la gestazione per altri all’estero (ricordiamo, già vietata in Italia per legge): il ddl sulla maternità surrogata come reato universale, presentato da Fratelli d’Italia, è già stato approvato alla Camera e l’inasprimento richiesto dal Carroccio aveva già ricevuto parere negativo dal Governo; Romeo chiede invece la stretta ulteriore, con carcere fino a 10 anni e multa fino a 2 milioni di euro per la GPA. Nonostante l’emendamento sia stato poi tramutato in ordine del giorno, la commissione Senato ha bocciato la richiesta della Lega con i voti decisivi di FdI e Forza Italia che hanno di fatto votato con le opposizioni.



… E COSA PER IL DDL SICUREZZA SULLE MADRI DETENUTE: TENSIONE NELLA MAGGIORANZA

Tensioni al Senato ma contemporaneamente anche alla Camera, dove andava in scena presso la commissione Affari Costituzionali la votazione sul ddl sicurezza: il Governo si scompone per bocciare l’emendamento abrogativo del Centrosinistra sulle madri detenute, che proponeva di eliminare l’obbligo di differimento della pena detentiva per le donne incinta o figli con meno di un anno. Fratelli d’Italia e Lega riescono a respingere così l’emendamento della sinistra ma si trovano Forza Italia contro, o meglio, che non partecipa alla votazione in quanto non condivide la norma dell’articolo 12 del disegno di legge.



Per bocca del capogruppo in Commissione di FI, Paolo Emilio Russo, la scelta di andare contro il Governo (e in particolare contro la Lega che ha proposto il ddl sicurezza) non è per questioni “politiche”: «Comprendiamo le ragioni per cui la maggioranza ha inteso intervenire: anche noi siamo persuasi che sia necessario creare le condizioni per cui la gravidanza non venga utilizzata strumentalmente – e cinicamente – come espediente per evitare il carcere, per assicurare impunità a delinquenti abituali», ha spiegato Russo all’ANSA dopo la votazione.

Con l’astensione dal voto di Forza Italia viene comunque preservata la tenuta della maggioranza, ma resta la differenza marcata dagli azzurri nei confronti degli altri alleati di Governo: «in aula ribadiremo l’obbligo di differimento della pena o l’obbligo di scontarla in un istituto protetto per la madri con figli tra 0 e 12 mesi». La sinistra protesta e marca la divisione avvenuta sulle votazioni di ieri, con in particolare AVS che accusa la leghista Simonetta Matone per un intervento molto duro con a tema le madri detenute di etnia rom, ree di sfruttare la legislazione “soft” e approfittando così per non scontare la pena in carcere. Per l’ex magistrato presente con la Lega in Commissione Affari Costituzionali della Camera conferma il suo intervento nonostante la protesta della sinistra (e, in parte, anche di Forza Italia): «a un fenomeno specifico va dato una risposta specifica, e il mio intervento era a favore di donne e minori sfruttati e oppressi, piaccia o non piaccia. I processi a cui faccio riferimento sono processi per riduzione in schiavitù, sono altri che devono scusarsi, non io».