DOPO L’ABORTO ORA L’UTERO IN AFFITTO: IL PIANO “LAICISTA” DELLA FRANCIA DI MACRON
Da un lato l’inserimento dell’aborto in Costituzione ha rappresentato un “primum” in Europa in grado di sviluppare la risoluzione sull’IVG nella Carta dei Diritti Fondamentali Ue; dall’altro ora il Governo Macron punta a fare il medesimo “percorso” con l’utero in affitto, nome “volgare” della pratica di maternità surrogata (o GPA, gestazione per altri). Il corso laicista dell’Eliseo non sembra placarsi dopo aver ottenuto – primo Stato in Europa – l’inserimento del diritto all’aborto nella Costituzione: un triplice indizio arriva da tre distinti Ministri del Governo Attal-Macron che in momenti diversi non escludono la possibilità di riaprire la discussione sull’utero in affitto, ad oggi reato ufficiale tanto in Francia quanto in molti altri Stati Europei, Italia compresa.
In primis, attaccando un commento della nipote di Marine Le Pen (Marion Marechal, candidata nel partito di Zemmour), il Ministro per Infanzia e Famiglia di Francia, Sarah El Hairy, considera le critiche sulle politiche LGBTQ come un affronto estremista: «sono il Ministro delle Famiglie al plurale, con un padre e una madre, due papà, due mamme, un padre, una sola madre, di un bambino adottato o avuto dalla propria carne e dal proprio sangue». Del resto per la ministra stessa, lesbica dichiarata e madre tramite procreazione assistita, il commento di Le Pen jr – che provocatoriamente chiedeva «chi è la mamma?» sotto il post di due stilisti francesi omosessuali genitori di due gemelli neonati – è un affronto sessista da criminalizzare.
L’ITER FUORI LEGGE E CONTRO L’EUROPA: LA “CORSA” DEL GOVERNO VERSO LA GPA
Il via libera all’utero in affitto viene poi incardinato anche da un altro Ministro del Governo Macron, ovvero il titolare della Giustizia Eric Dupond-Moretti: «il dibattito sulla GPA non è chiuso», ha spiegato domenica secondo quanto riportato dal quotidiano cattolico “La Croix”. Pur conoscendo il rischio effettivo di una mercificazione indegna del corpo femminile, il ministro chiede di non tenere chiuso il dibattito in quanto «la società evolve».
Con Dupond-Moretti anche il Ministro dell’Economia Le Maire che di recente ha ammesso di star riflettendo sulla possibilità di aprire all’utero in affitto visto la storia di una coppia di amici che vorrebbero figli ma la legge glielo impedisce in quanto entrambi maschi. Insomma il vecchio assunto del “3 indizi fanno una prova” sembra consigliare un percorso già avviato dal Presidente Macron dopo aver ottenuto il risultato dell’aborto in Costituzione e in procinto di allargare le maglie della legge sull’eutanasia: un percorso “laicista” che sembra però andare in netto contrasto con quanto appena approvato dall’Europarlamento contro la pratica della maternità surrogata. Secondo la direttiva sui nuovi eurocrimini, l’utero in affitto è considerato a tutti gli effetti un «crimine e un reato»: un Macron che indica la “via” a Bruxelles per quanto riguarda l’aborto, sembra essere in netto contrasto sul tema della GPA. Usiamo il condizionale perché come abbiamo già spiegato qui, il rischio che dietro al netto “no” all’utero in affitto in Europa qualcosa possa modificarsi aprendo alla misura controversa purtroppo esiste e Parigi ne è un perfetto esempio.