UTERO IN AFFITTO REATO UNIVERSALE: LA SINISTRA SI SPACCA SULL’EMENDAMENTO MAGI

Il caos della sinistra che si tramuta in “spaccatura”: questa mattina alla Camera tra gli altri era in votazione l’emendamento di PiùEuropa (a firma Riccardo Magi) contro l’utero in affitto come reato universale, la proposta di legge presentata dal Centrodestra con la relatrice Varchi (se la legge dovesse passare la Gpa-gestazione per altri sarebbe non solo illegale in Italia, come lo è già, ma verrebbe vietata anche per tutti quei casi in arrivo dall’estero). Ebbene, in merito all’emendamento Magi – che invece chiedeva la legalizzazione dell’utero in affitto in Italia – la sinistra si “spacca” con 3-4 franchi tiratori che decidono di votare contro l’indicazione del partito: due sono tra le file del Pd, con Paola De Micheli e Bruno Tabacci che decidono di presentarsi in Aula in contrasto con la richiesta del segretario Schlein e della capogruppo Braga di non partecipare al voto (per protesta); uno per Azione (Fabrizio Benzoni) e la componente dei Verdi nel blocco AVS invece concorde con l’emendamento.



Risultato, l’emendamento Magi sulla legalizzazione della gpa solidale è respinto alla Camera: 44 astenuti, contrari 191, favorevoli 9. I favorevoli sono stati i due deputati di +Europa, per l’appunto Benzoni di Azione e tutti i presenti di AVS tranne Luana Zanella che vota contro Sinistra Italia. Il PD mantiene la linea di partito sul non partecipare al voto, ad eccezione di Paola DeMicheli che ha votato contro, mentre Bruno Tabacci si è astenuto come tutto il M5S. Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale, annunciano referendum contro ddl Varchi: «Nell’ambito dei referendum che il Partito Radicale si appresta a presentare, su giustizia e antiproibizionismo, ci sarà anche quello per abrogare il reato universale sulla gpa». Nel dibattito a Montecitorio, l’unico emendamento approvato al ddl Varchi all’unanimità è quello a prima firma Augusta Montaruli (FdI), che esclude la fecondazione eterologa dalla punibilità all’estero.



ZAN ATTACCA I “FRANCHI TIRATORI”: “REAZIONARI”. CAOS SULL’UTERO IN AFFITTO

In attesa di capire come evolverà la proposta di legge del Centrodestra per l’utero in affitto considerato reato universale, è la spaccatura netta della sinistra in Aula a tenere banco specie dopo le già evidenti difficoltà del Partito Democratico di trovare una “linea comune” sul tema, tanto appunto da consigliare l’uscita dal Parlamento per non palesare le forti differenze tra le varie anime dem. «Il sentimento nella pattuglia dem è che questi voti contrari ci saranno e che se non si andrà in ordine sparso poco ci mancherà», riporta “La Verità” in merito al clima “teso” in Transatlantico all’interno dei deputati Pd. Contrari in linea di massima all’indicazione di Schlein – che tra l’altro si era detta personalmente concorde con l’impostazione di Magi di ammettere in Italia un utero in affitto “solidale” (cioè senza scambi di denaro, ndr) – oltre a De Micheli anche Delrio, Zampa e Guerini anche se poi gli ultimi tre si sono accodati alla mossa dell’Aventino invocata dalla capogruppo Chiara Braga.



Ma la spaccatura sulla maternità surrogata non è da registrarsi solo tra le file dem: «La maternità non può essere ridotta a un mezzo di riproduzione a vantaggio di altri e altre», così ha tuonato nel suo intervento in Aula Luana Zanella (Europa Verde), suscitando il plauso dai banchi del Centrodestra ma ricevendo forte critica dal suo stesso gruppo AVS. L’emendamento di Magi, ha detto la deputata verde, «è una grande mistificazione, perché attorno alla ‘generosità’ di una donna che presta se stessa per una gravidanza c’è il profitto da parte di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le agenzie che, anche a livello europeo, agiscono in un vero e proprio settore produttivo, in cui la donna viene sfruttata per la sua capacità produttiva. Questa proposta delinea un concetto di maternità che non ha nulla a che vedere con la maternità che si è affermata nel corso dei millenni. La maternità non può essere ridotta a un mezzo di produzione a vantaggio di altri». I voti dei “franchi tiratori” non sono piaciuti ad Alessandro Zan, responsabile diritti del Partito Democratico, che addirittura definisce “reazionari” coloro che da sinistra seguono la linea del Centrodestra: «un intervento reazionario pronunciato da una collega dell’opposizione», attacca il deputato paladino dei diritti LGBTQ+ riferendosi a Zanella. «Questo obbrobrio giuridico, essendoci già un reato nazionale, fa parte di un attacco sistematico alle famiglie arcobaleno e ai loro figli. Si aggiunge infatti alla circolare di Piantedosi e alla bocciatura della proposta di regolamento europeo sulla filiazione. Ma anche il sostegno alle politiche discriminatorie di Orban. Una democrazia solida è quella che tutela tutti i cittadini, soprattutto le minoranze. Perchè non affrontiamo il tema della trascrizione dei figli nati all’estero, come ha chiesto la Consulta e tanti sindaci di csx e cdx. Avete dei figli anche voi eppure vi girate dall’altra parte», conclude Zan. Duro l’intervento anche del leader PiùEuropa Magi dopo lo stop al suo emendamento in aula: «è incredibile il silenzio del garantista ministro Nordio. Questo reato contrasta con gli art. 7 e 9 del cp italiano. Come ci si può definire ancora garantisti non opponendosi all’istituzione di questo reato universale? Non vi potrete più definire europeisti perché andrete in contrasto con altri paesi sovrani. Nessuna autorità giudiziaria potrà assecondare una richiesta di estradizione delle autorità italiane, per non parlare del diritto alla privacy delle pratiche mediche».