UTERO IN AFFITTO COME REATO UNIVERSALE: LA PROPOSTA FDI ARRIVA ALLA CAMERA

Si torna discutere alla Camera della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia (e sostenuta dal Centrodestra) sull’utero in affitto come reato universale, ovvero rendendo illegali per il futuro le maternità surrogate effettuate nei Paesi all’estero dove è consentito farlo (in Italia è già reato, ndr). I problemi politici nascono però tutti nel campo dell’opposizione: se è ferma la contrarietà di tutti i partiti del Centrosinistra contro la proposta di legge del Governo Meloni – non vogliono renderlo reato universale – a complicare i piani di Schlein & Co si è messo l’emendamento presentato dal segretario di PiùEuropa, Riccardo Magi.



«Mercantilizzare la relazione madre-figlio costituisce un attentato alla nostra umanità», spiega ancora oggi all’AgenSIR la femminista giornalista Marina Terragni, tra i tanti volti schierati da tempo contro la pratica dell’utero in affitto (GPA, Gestazione Per Altri come viene definito a livello formale). Il mondo del femminismo è tutt’altro che incline ad accettare le aperture fatte da parte del Pd, PiùEuropa e Alleanza Verdi-Sinistra in merito alla pratica della maternità surrogata: «Le maggiori associazioni femministe del mondo oltre ad autorevoli intellettuali femministe radicali come l’americana Gena Corea, saggista e collaboratrice del New York Times, o la filosofa Sylviane Agacinski, neo-eletta esponente dell’Académie Française, stanno aspettando questa legge come la manna e stanno guardando con attenzione a quello che succede in Italia. Il fatto che un Paese del G7 e del G20 adotti, se verrà approvata, una strategia legislativa così severa potrebbe fornire un modello per altre legislazioni nazionali e conferire maggiore forza e autorevolezza a possibili azioni presso organismi sovranazionali», conclude Terragni.



SINISTRA A PEZZI SULL’UTERO IN AFFITTO: SCHLEIN “PRO GPA” CON +EU MA MEZZO PD NON VUOLE VOTARLO

Ma dicevamo, le “grane politiche” arrivano tutte nel campo della sinistra a questo giro: nella serata di ieri, mentre la segretaria Elly Schlein era a Bruxelles si è tenuto fino a tarda notte una riunione definitiva dai retroscena oggi come “infuocata” al Largo del Nazareno. La capogruppo alla Camera Pd, Chiara Braga, ha invitato tutti i dem a prendere una posizione netta sulla GPA: ed è qui che è scoppiato il “bubbone” proprio davanti alla proposta dell’emendamento di Magi che invita a rendere legale l’utero in affitto in Italia. «Sulla gestazione per altri si arriva al momento della verità: tra poco arriva il voto in aula. +Europa ha presentato diversi emendamenti. Uno per garantire a tutti i bambini e le bambine di essere riconosciuti e vedere trascritti i loro atti di nascita: non possono ricadere su di loro le scelte dei genitori. Un altro emendamento regolamenta finalmente in Italia la gestazione per altri in forma solidale: così si combatterà più efficacemente contro sfruttamenti e commercializzazioni», afferma Magi appellandosi a “progressisti e liberali” affinché possano legalizzare la GPA in Italia, «E’ un po’ ipocrita dire no al reato universale e tenersi invece il reato nazionale e dire quindi alle persone di continuare di andare all’estero per farlo».



L’emendamento difficilmente passerà visto la netta contrarietà del Centrodestra ma anche visto il fronte tutt’altro che compatto del Pd che non è unanime nel seguire le posizioni già espresse da Schlein e Alessandro Zan (responsabile Diritti nella Segreteria Pd), ovvero a favore all’utero in affitto legalizzato anche nel nostro Paese. I cattolici dem sono contrari alla legalizzazione, con loro anche l’area più femminista, mentre appunto l’ala più radicale e di sinistra è favorevole a seguire l’emendamento Magi. Sono d’accordo solo sul fronte no al reato universale ma per il resto è notte fonda sul trovare una posizione unanime per l’effettivo tema dell’utero in affitto: «La mia proposta è per l’astensione ma siccome si tratta di questioni che toccano la coscienza di tutti noi…», ha detto ieri oltre la mezzanotte Braga secondo quanto racconta un testimone dem a “Libero”. La segretaria a Bruxelles per il vertice dei socialisti europei, ha aperto l’incontro collegandosi da remoto ma non è riuscita ad ottenere una linea unica tanto che il tema della “libertà di coscienza”, proposta dai parlamentari Mancini e Graziano, è rimasta sul tavolo dell’Ufficio di Presidenza del gruppo dem alla Camera in corso nelle prossime ore. Anche Paolo Ciani, vicecapogruppo del Pd alla Camera interpellato stamane, non usa giri di parole: «GPA? Una mercificazione del corpo delle donne povere».