L’INCREDIBILE STORIA DELL’UTERO IN AFFITTO CON I VIP NEGLI STATES

L’ultima di una lunghissima serie è stata Paris Hilton: divenuta mamma dopo la pratica dell’utero in affitto, la ricca ereditiera ha riacceso il dibattito (e le polemiche) sull’uso di compravendita di bimbi per soddisfare i desideri dei genitori che in sostanza possono permetterselo. Spesso si racconta e si contesta il corredo di storie-testimonianze-polemiche-commenti dal fronte dei genitori “vip” ma raramente viene raccontato il tema dell’utero in affitto dall’altra parte, ovvero dal fronte delle donne che vendono il proprio utero per una gravidanza gestita “per altri” (ancor meno viene raccontato il punto di vista dell’unico vero ‘innocente‘ di tutta la vicenda, ovvero il figlio, ma questa è un’altra storia).



Con un lungo reportage pubblicato in questi giorni, la Bbc ha seguito da vicino la storia e le peripezie di questi ultimi anni di tal Shanna St Clair, madre surrrogata per diverse famiglie di celebrità a Hollywood: un trauma e una follia via l’altra dove però la suddetta donna non è certo esente da responsabilità. A 30 anni e dopo tre ottime gravidanze portate a termine, Shanna – parrucchiera e felicemente sposata in una fattoria nel Pennsylvania – leggendo un articolo sulla pratica della maternità surrogata si convince che per guadagnare qualcosa di più è disponibile ad entrare in una agenzia che gestisce l’utero in affitto in modo regolarizzato. «Qualche settimana dopo ha ricevuto una telefonata. Una coppia di celebrità, Jennifer e Mark, aveva letto il suo profilo e voleva incontrarsi a New York. Shanna si è subito legata a loro», si legge nella storia di Shanna raccontata dalla Bbc. «Erano persone gentili. Hanno fatto uno sforzo per capire la mia vita, per conoscere i miei figli», racconta la donna della sua prima esperienza felice in ambito di maternità surrogata. Proprio in forza di questa esperienza che un’altra celebrità vip, amica di Jennifer (ricordiamo che ogni nome utilizzato dei personaggi e celebrità è stato inventato dalla Bbc per coprire le identità dei reali protagonisti) si fa avanti per un’altra gravidanza: qui inizia l’incubo, con una storia raccapricciante raccontata nel dettaglio da Shanna.



“MI HA USATO E INSULTATO”: LA MADRE SURROGATA PERÒ DOPO IL TRAUMA…

Shanna ha accettato tre tentativi per ottenere l’utero in affitto pagato da tal celebrità Catherine: la prima volta la donna accusò la madre surrogata di non metterci troppo impegno e di non essere rimasta incinta a causa dei suoi nervi, tanto da consigliarle di prendere del valium. Quando poi le cose stavano andando per il meglio, comunque Catherine si è sempre dimostrata sprezzante nei confronti di Shanna volendo ottenere da lei il bambino e nulla più: raccontandole un’altra esperienza pregressa con un’altra madre surrogata, Shanna rimase sotto choc per le parole usate dalla vip, «Le avevo detto di non viaggiare ma l’ha fatto, e guarda cosa è successo!… Bambino morto». Nel frattempo il terzo tentativo era andato a segno quando Catherine un giorno, a gravidanza già cominciata di Shanna per lei, la chiama e le comunica di aver appena partorito un bambino con un’altra madre surrogata.



«Shanna ha continuato con i suoi regolari controlli, guidando per più di un’ora in ogni direzione fino a una clinica, senza sapere se Catherine volesse ancora il bambino. Poi, quattro settimane dopo, le è stato detto che i suoi livelli di hCG erano scesi troppo in basso. Aveva avuto un aborto spontaneo»: un continuo rincorrersi solo per poter ottenere i soldi regolarmente pattuiti ad inizio gravidanza ma una disumanità che pervade chiunque legga le modalità di risposta e trattamento date dalla celebrità contro la madre surrogata Shanna. Poi, mesi dopo, la madre di Shanna chiama la figlia per dire che Catherine era in TV: «ti sta distruggendo in questo momento, sta facendo commenti denigratori sui surrogati, comprese le donne che avevano abortito i suoi ovuli fecondati». Un trauma che avrebbe potuto distruggere chiunque, mentre dopo il doloro di come è stata trattata comunque Shanna 4 anni più tardi ci riprova con l’utero in affitto e accetta la proposta di un’altra coppia di celeb: questa volta va tutto bene e dà alla luce due gemelli poi “venduti” ai genitori biologici. Usata, insultata, trattata come mera merce e nonostante questo comunque riprende lo stesso iter un’altra volta: ok, il risultato è stato “buono” ma di tutta questa lunga “pratica” davvero nessuno sente il benché minimo disagio per il grado di mercificazione che raggiunge ad oggi tale gravidanza “surrogata”?