Nonsoloneve: le festività tra Natale e Capodanno erano sempre state un periodo elettivo anche per vacanze “diversamente bianche”, occasioni per visitare città italiane o capitali straniere. Sulle prime, però, splendono già le luminarie ma le previsioni non sono entusiasmanti. “Purtroppo la situazione nelle città d’arte continua a essere drammatica. Al momento non ci sono cancellazioni, ma neanche nuove prenotazioni…” commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. La speranza degli operatori, a questo punto, è di riuscire a coprire le spese con i proventi delle poche camere occupate, un’equazione dal risultato perlomeno incerto, vista la variabile Covid, che trascina le colorazioni delle regioni e le conseguenti restrizioni, come quelle che dal prossimo 6 dicembre entreranno in vigore con il Super Green Pass (anche se negli hotel e nei loro ristoranti continuerà a essere sufficiente la certificazione “base”, quella ottenibile anche solo con tampone negativo).



Ancora più incertezze per quanto riguarda vacanze e viaggi all’estero. Le rappresentanze delle organizzazioni impegnate su questo segmento (ASTOI Confindustria Viaggi, FTO Confcommercio, FIAVET, MAAVI Conflavoro PMI, AIDIT Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti) hanno indetto una riunione congiunta per ribadire che “Non c’e’ più tempo; il turismo organizzato è fermo da due anni. Servono subito interventi mirati. Le agenzie di viaggio e i tour operator rappresentano l’unico comparto bloccato da venti mesi. Servono interventi e sostegni specifici per salvare un settore che genera un volume d’affari di oltre 13 miliardi all’anno. Sono a rischio 13.000 imprese e 80.000 addetti”.



Il problema è ben noto anche al ministro al Turismo, Massimo Garavaglia: “I pochi corridoi aperti – ha detto a Madrid, in occasione dell’assemblea OMT, l’organizzazione mondiale del turismo – hanno grande successo, le Maldive sono sold out (corridoi attivi, previa tamponi, anche per Aruba, Mauritius, Seychelles, Sharm el-Sheikh, Marsa Alam, ndr). Il problema è che i corridoi aperti sono appunto pochi, e questa coda del virus e queste varianti rischiano di ritardare la ripresa di questo tipo di turismo”.

Cosa si può fare? “La proposta già avanzata è mantenere per il turismo i fondi già stanziati per il settore, e cioè i residui del bonus vacanze, diverse centinaia di milioni, in continuità con misure già consolidate e facili da riattivare”. Nel frattempo, la nuova variante del virus ha già spinto molti Paesi a richiudere i confini o ad adottare nuovi filtri d’ingresso. “Per il momento – ha aggiunto il ministro – non pensiamo a ulteriori restrizioni per i voli internazionali o per la mobilità dei non vaccinati. Andiamo sulla scia del monitoraggio di dati oggettivi e in caso di necessità interverremo”.



La situazione cambia di ora in ora, ma a oggi per andare, ad esempio, a Vienna (dove il lockdown finirà il 12 dicembre) servono Green Pass e tampone molecolare. Idem per il Portogallo. In Gran Bretagna serve un tampone molecolare da prenotare e pagare anticipatamente (costa 100 sterline!), e occorre attenderne l’esito in isolamento. Spagna, Francia e Germania chiedono il Green Pass base, ma la maggior parte di locali e intrattenimenti pretendono il super. E gli Usa stanno per aggiungere ai tamponi già previsti altri obblighi più rigorosi. Insomma, vacanze sì ma con le prudenze necessarie: meglio allora consultare il radar costantemente aggiornato fornito dalla Farnesina (sul portale viaggiaresicuri).

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