L’abbinata cambiamenti climatici mondiali & piromani nostrani sta dando risultanze sinergiche devastanti sul temibile immaginario collettivo, quasi il Bel Paese sia diventato un girone dantesco buono per le vacanze di pompieri e temerari dal sangue freddo. Degli ossessionati dal fuoco non si è ancora riusciti a liberarsi (accade qui, ma anche in Grecia, una faccia una razza…), del cambiamento climatico idem (ha ragione il Presidente Mattarella: il problema esiste, ma va certamente affrontato seriamente a livello globale, come invitano a fare i cento scienziati che hanno sottoscritto la lettera aperta ai media italiani), ma urge fare qualcosa almeno per mitigare l’impatto della loro devastante sinergia, che mediaticamente ha raggiunto i livelli virali tanto cari ai sostenitori delle bad news, siano o non siano fake.
Fortunatamente, sembra che i vacanzieri siano abbondantemente vaccinati a simili suggestioni, come dimostrano i più recenti report degli addetti ai lavori. Secondo Federalberghi (su dati elaborati da ACS Marketing Solutions) sarebbero circa 35 milioni gli italiani in viaggio per le vacanze, con agosto che si conferma il mese più gettonato, anche per le sempre più frequenti scelte del fine settimana o della vacanza mordi e fuggi, e con l’hotel quale alloggio preferito. Nel sondaggio emerge chiaramente il problema del caro vita: l’aumento dei prezzi ha generato la necessità di ridurre la durata del viaggio e le spese in generale, tra alloggio, cibo e divertimenti.
“Ciò che colpisce di più – sostiene Bernabò Bocca, presidente Federalberghi – è il 41% di italiani che non farà vacanza, principalmente per motivi economici. Ma anche tra coloro che partiranno, un buon 45% cercherà di contenere le spese: è questo il segnale chiaro del disagio”.
Caldo o non caldo, incendi o non incendi, secondo il report l’Italia continua a essere destinazione preferita dai vacanzieri, e Sicilia, Puglia, Campania e Sardegna risultano essere in sequenza le località più amate. “Ma non vi è regione d’Italia – aggiunge Bocca – che non riscuota il suo successo in riferimento alle scelte dei viaggiatori. Paradossalmente, nell’era post Covid, quello di scegliere l’Italia è percepito come un valore aggiunto che va mantenuto e coltivato, soprattutto nella prospettiva di guardare al turismo come un unicum e non soltanto come ad un fenomeno legato al tema dell’alta stagione”.
I dati. Ecco i dettagli dell’indagine. Saranno 34,7 milioni gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza fuori casa durante il periodo estivo, dormendo almeno una notte fuori casa. Circa il 58,8% della popolazione, tra maggiorenni e minorenni, ha già fatto una vacanza nel mese di giugno o si appresta a farla nei mesi di luglio, agosto e di settembre. La maggioranza dei vacanzieri (56,3%) passerà da 4 a 7 notti fuori casa o farà vacanze più lunghe (25,8%). Invece, coloro che passeranno o si potranno permettere un weekend o poco più saranno il 17,9%. L’89,6% degli italiani per la propria vacanza estiva principale rimarrà in Italia. Tra questi, il mare si conferma la meta preferita (82,3%), seguito dalla montagna (8,5%) e dalle città d’arte (2,7%). Anche tra chi si recherà all’estero (10,4%), sarà il mare ad attirare maggiormente (59,7%).
La spesa media complessiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) stimata per tutto il periodo estivo si attesta sugli 972 euro a persona. Il giro d’affari complessivo è di 33,8 miliardi di euro. La vacanza principale costerà 884 euro a chi rimane in Italia e 1.394 euro a chi va all’estero. A causa dell’inflazione, un terzo dei vacanzieri (32,8%) ha deciso di ridurre la spesa per la vacanza e il 13,6% è stato indotto a ridurre la durata del viaggio. Il 29,1% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 28,2% al pernottamento, il 21% alle spese di viaggio, il 9,2% allo shopping e il 12,5% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).
Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere le vacanze, l’albergo rimane la scelta privilegiata, con il 26,3% delle preferenze insieme alla casa di parenti o amici (26,3%). Seguono, il b&b (19,9%), la casa di proprietà (13,6%) e l’agriturismo (5,6%). Solo l’1,4% degli italiani che hanno effettuato o effettueranno un periodo di ferie principale durante l’estate 2023 ha scelto il mese di giugno per la propria vacanza principale; agosto si conferma il mese leader, con il 77% degli italiani che lo scelgono per la propria vacanza principale, seguito dal mese di luglio, che fa registrare un 17,6%, mentre il 4% di chi andrà in vacanza ha preferito settembre.
Per la scelta della località di villeggiatura gli italiani si lasciano guidare nel 76,9% dei casi dalla ricerca delle bellezze naturali del luogo, nel 37% dall’abitudine, nel 29% dalla voglia di relax e nel 23,6% dalla facilità di raggiungimento della destinazione. Durante le proprie vacanze gli italiani si dedicheranno a passeggiate (77,3%), serate con gli amici (61,1%) e a escursioni e gite per conoscere il territorio (54,9%). Il 55,1% dei vacanzieri utilizzerà la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza, il 31,6% viaggerà in aereo e il 5,1% in nave. La comodità ha prevalso nella scelta del mezzo (66,2%).
Il 41,1% della popolazione non farà vacanze tra giugno e settembre, principalmente per motivi economici (48,2%), per motivi familiari (22,5%), per impedimenti di salute (16,1%), perché andrà in vacanza in un altro periodo (9,6%).
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