Otto resorts, di cui tre in Valle d’Aosta (La Thuille, Courmayeur e Pila), uno in Piemonte (Sestriere), tre in Trentino (Marilleva, Madonna di Campiglio e S.Martino di Castrozza) e uno in Alto Adige (Corvara). “Tutte location diverse, per le quali cerchiamo di rispettare storie, tradizioni, culture e trasmetterle ai nostri ospiti”: è la filosofia di Davide Dallabona, direttore commerciale per gli hotel Estate Montagna TH Resorts, un totale di 1.500 camere, per cinquemila posti letto, che fanno di TH il gruppo leader italiano nel turismo di montagna. Per TH un primato di lungo corso, visto che la storia del gruppo, che dura da più di quarant’anni, nacque proprio con le vacanze estive in montagna, per studenti e famiglie.
Direttore, adesso siete pronti per la ripartenza?
Non vediamo l’ora. Abbiamo già le date per tutti gli otto hotel (da fine giugno ai primi di luglio), anche se potrebbero variare di qualche giorno prima o dopo, dipende dall’andamento delle prenotazioni, che a loro volta stanno seguendo la progressione delle vaccinazioni: in pratica, vediamo che mano a mano aumentano le immunizzazioni, aumentano anche le scelte dei vacanzieri. E visto che le vaccinazioni procedono spedite…
Anche la scorsa estate la montagna era andata bene, no?
Sì, certo, a partire da luglio e soprattutto in agosto. All’inizio si registravano presenze massicce nei fine settimana, con evidenti flessioni nei primi giorni. E generalmente nel 2020 è morta la vacanza di gruppo: ne abbiamo patito l’assenza, dovuta a ovvi motivi legati alle norme anti-contagio. Adesso però la situazione è molto diversa, e anche i gruppi sono di ritorno.
Gruppi che rendono più facile il vostro lavoro?
No, anzi, per niente. In realtà, ogni gruppo ha caratteristiche diverse, ad esempio la comitiva del Cai ha sicuramente bisogni e abitudini particolari, diciamo più “sportive”, mentre quella del gruppo ricreativo vorrà disporre di attività più rilassanti, curiose. E bisogna anche considerare che ogni gruppo non è affatto omogeneo, ma è dato da un insieme di individualità, ognuna con le proprie attitudini, alle quali cerchiamo di dare risposte adeguate. Quindi, benissimo i gruppi, che anche se riescono a usufruire di scontistiche particolari, per noi implicano sempre trattamenti mirati. Ma è proprio questo il dna di TH: ogni ospite è unico. Per la clientela individuale, invece, che registriamo maggiormente a Madonna di Campiglio o a Corvara, cerchiamo di fornire servizi taylor made, su misura, sempre nel tentativo di creare emozioni e ricordi, possibilmente legati ai territori.
La centralità dell’ospite e la scoperta delle destinazioni sono sempre al centro del vostro lavoro?
È così. Quest’anno, per la prima volta, affianchiamo al “local mountain coach” (quella figura metà concierge metà promotore turistico, già testata l’anno scorso) anche le proposte di Nausdream, una società specializzata nel creare esperienze pensate per rispondere a ogni esigenza e desiderio degli ospiti, che quindi non sono più solo spettatori, ma veri protagonisti del loro viaggio. Dalle offerte Nausdream si possono scegliere attività basate sull’identità locale, che esaltano al meglio l’unicità della location. E in più, ma solo su due o tre hotel (forse proprio a Madonna di Campiglio e Corvara), stiamo per varare una nuova professionalità: il “commis gourmet”, un’idea del nostro responsabile del prodotto Matteo Florean.
Un quasi chef?
Non sarà né chef né maitre. O almeno non solo. Stiamo facendo le selezioni per individuare appassionati di enogastronomia in grado di raccontare, durante i pasti, i piatti agli ospiti, ma anche i prodotti tipici della zona, i vini e via dicendo, con curiosità e particolari sulle tradizioni locali, le ricette, le usanze, le curiosità, le storie dei personaggi. Crediamo sia anche così che si possano farcire le esperienze, legare la memoria di una vacanza ad una conoscenza in più.
Recentemente, da più parti si lamenta la penuria dei lavoratori stagionali, molti di loro attirati più dai redditi di cittadinanza che dalle fatiche alberghiere estive.
Credo che molti di loro siano stati lasciati a casa senza speranze e certezze. I nostri stagionali, al contrario, di certezze ne hanno sempre avute: siamo rimasti in contatto con tutti loro anche durante le chiusure e li abbiamo motivati, assicurando che appena possibile avremmo riaperto. Certo, qualche defezione c’è stata, ma sono eccezioni comprensibili su un monte di 600/700 persone. Il nostro staff, come si dice, è tutto “in partita”.
Pronti ad attenersi ai protocolli di sicurezza?
Ovviamente. Ci siamo già adattati l’anno scorso. Adesso c’è qualche ristrettezza in meno: speriamo di poter mettere in vendita tutte le camere, ad esempio, e di garantire comunque un certo distanziamento nei ristoranti, magari anche allungando le aperture, con buffet assistiti ed eventuali tamponi per i partecipanti a eventi particolari. È chiaro comunque che ogni disposizione ministeriale sarà rigorosamente rispettata. Sarà certamente un’altra estate sicura, per vacanze tra gli ampi orizzonti delle nostre cime più belle.
(Alberto Beggiolini)
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