Italy is better. “Il 95% degli italiani che sceglie l’Italia per le festività pasquali equivale a una dichiarazione d’amore verso il nostro Paese”, parola del ministro al Turismo Daniela Santanchè. Sarà amore autarchico, saranno i costi esagerati dei trasporti aerei per questi ponti primaverili, il fatto è che il turismo continua a crescere e per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022, anno già di forte ripresa.
Ma al di là delle scelte degli italiani, l’aumento è in buona parte trainato dalle presenze straniere: nel weekend pasquale saranno 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani, per ora stimata in 3,4 milioni di presenze, potrebbe riprendere quota se le previsioni meteo lo consentiranno. I dati sono stati elaborati da Cst per Assoturismo, secondo cui per la settimana delle festività pasquali si stimano 469 mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate.
I turisti stranieri visiteranno soprattutto città/centri d’arte, le aree dei laghi, le località di montagna e le aree rurali e di collina. Invece, la domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere e termali. Per le prossime festività pasquali si registrerà un consistente aumento di interesse verso l’Italia, soprattutto da parte di visitatori tedeschi, francesi, britannici, statunitensi, svizzeri, olandesi, austriaci e polacchi che in parte compenseranno le quote ancora mancanti dei mercati quali Cina, Russia, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada. Un leggero aumento delle prenotazioni è stato segnalato anche per i turisti provenienti dalla Spagna e dal Belgio.
Altra indagine, altri dati, leggermente migliori dei precedenti. Secondo l’Osservatorio sul Turismo di Confcommercio di Swg saranno almeno 8 milioni i vacanzieri pasquali (oltre a 2,5 milioni di indecisi), di cui il 60% trascorrerà due notti fuori casa, ma uno su dieci allungherà la villeggiatura anche per tutta la settimana. Un viaggiatore su due sceglierà destinazioni all’interno della propria Regione mentre, della restante metà, 8 si recheranno altrove ma sempre in Italia e 2 all’estero. Le località di mare sono le più ambite (22%) seguite da città d’arte e borghi (assieme 28%) per una spesa complessiva attorno ai 4 miliardi di euro.
Per il ponte della Liberazione, a oggi si calcolano 8,2 milioni di italiani già organizzati e altri 4 che ci stanno pensando seriamente, per una spesa complessiva che rasenterebbe i 4,5 miliardi, con un budget di circa 360 euro a testa. Con più giorni disponibili, in questo caso, si allarga il perimetro degli spostamenti – sono il 42% quelli che resteranno nella Regione di appartenenza e il 14% quelli che andranno all’estero – mentre il meteo presumibilmente più a favore, almeno stando al calendario, fa salire al secondo posto fra le destinazioni, sempre dopo il mare, i luoghi immersi nella natura.
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