“Vacanze Romane”: la storia della canzone
Marco Masini con Arisa a Saremo 2020 ha scelto di tornare indietro con Vacanze Romane all’edizione del Festival di Sanremo del 1983 una delle più strane per quanto riguarda il posizionamento di alcuni brani che diventeranno poi delle vere e proprie icone della musica italiana. Tra queste bisogna annoverare proprio Vacanze Romane, cantata dai Matia Bazar, che si collocò al quarto posto della classifica generale ma che da tutti fu considerata la canzone vincitrice morale della kermesse. Il brano incontra immediatamente il favore del pubblico e degli esperti di musica fin dalla prima esibizione sul palco del teatro Ariston al punto che nella serata finale, l’amaro del posizionamento al di fuori del podio viene parzialmente bilanciato dalla vittoria nel Premio della Critica. I Matia Bazar sono stati fin dall’inizio un gruppo che ha affascinato gli amanti della musica per il loro particolare modo di realizzarla e di proporla al pubblico; e Vacanze Romane ne rappresenta una delle sue più tipiche dimostrazioni. Per arrivare a questo vero e proprio capolavoro, il percorso è durato ben 10 anni, da quando il chitarrista Carlo Marrale, compone casualmente le prime note della musica per poi archiviarle rapidamente. Ma il destino è davvero particolare: durante un tourneé in giro per l’Italia quelle note gli tornano alla mente e così prende vita l’intro del brano cui segue poi la stesura di tutta la musica e la composizione del testo in appena due ore. L’effetto di questa canzone è unica, grazie ad una particolare miscela di elettronica e atmosfera retrò condita anche dall’esibizione unica di Antonella Ruggero che permette al pubblico di rivivere in pieno l’atmosfera tipica della Dolce Vita.