Vacanze sulla neve 2020: gli appassionati di montagna e gli aficionados degli impianti sciistici rischiano di andare in bianco per la loro consueta settimana bianca? A causa dell’emergenza legata alla seconda ondata della pandemia da Coronavirus, al momento in Italia il tema delle riaperture è in una fase di impasse col Governo che vorrebbe una chiusura (e una omogeneizzazione in tutti i Paesi europei per evitare la concorrenza sleale) ma ancora non si esprime a una sola voce e le varie Regioni che fanno pressione proponendo protocolli di sicurezza ma, allo stesso tempo, dovendo fare i conti con il possibile inasprimento delle restrizioni nelle proprie aree. Ad ogni modo, dal momento che l’intesa viene rimandata, l’impressione è che si possa arrivare a un accordo su una riapertura ritardata e adottando misure ancora più stringenti pur di salvare il comparto e il suo indotto. Vediamo quale è la situazione in attesa del prossimo Dpcm, che verrà emanato il 4 dicembre, e quale sarà il destino della settimana bianca tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2021.
VACANZE SULLA NEVE 2020: SETTIMANA BIANCA A RISCHIO IN ITALIA?
Dalle prime indiscrezioni emerse dai colloqui che il Governo sta avendo con enti locali e operatori del settore pare che la soluzione di compromesso di cui sopra potrebbe aiutare le parti ad incontrarsi a metà strada: gli impianti sciistici dovrebbero cioè restare chiusi per tutto il mese di dicembre e poi aprire finalmente i battenti verosimilmente nella finestra che va dalla seconda metà alla fine di gennaio; una deadline non casuale dato che per allora dovrebbero arrivare anche in Italia le prime dosi del vaccino anti Covid-19. Insomma, da una parte si cercherà di salvaguardare l’economia garantendo un minimo di respiro al comparto del turismo invernale e dall’altra garantendo tuttavia il rispetto di norme più rigorose sulla base delle linee guida per le riaperture delle piste presentate dalla Conferenza delle Regioni. Tra i criteri su cui si discute e che, se resi più rigorosi, potrebbero avere il semaforo verde dall’esecutivo ci sono la riduzione del numero massimo di accessi nelle stazioni sciistiche (e il loro contingentamento), la creazione di percorsi appositi, obbligo di mascherina, sanificazione più frequente delle aree comuni e regole per la capienza di funivie, seggiovie e cabinovie.
COSA SUCCEDE NEL RESTO D’EUROPA: LA ‘MAPPA’ DELLE RIAPERTURE
In attesa di capire quali saranno le regole per le riaperture e la data ufficiale per il via alle “settimane bianche” degli italiani, vediamo anche quale è la situazione al di là delle Alpi e nel resto d’Europa senza dimenticare che al momento i residenti nelle regioni “rosse” non possono abbandonare il territorio per andare in vacanza. Nel Vecchio Continente l’unico Stato che ha dato il via libera alla riapertura è la vicina Svizzera ponendo condizioni molto severe ma andando in controtendenza con altri: la questione è oramai diventata di dimensione europea visto che il Governo Conte l’ha sollevata a Bruxelles; l’impressione è che sarà difficile ad arrivare a decisioni comuni (la chiusura generalizzata almeno fino al 10 gennaio 2021) anche se altri Stati Membri hanno adottato decisioni non dissonanti con quelle italiane. Detto della Confederazione elvetica, in Austria è in programma una riapertura a breve (a meno di un accordo con la UE su un risarcimento per il danno economico) mentre in Francia si va verso il “no” alla riapertura immediata degli impianti con Emmanuel Macron che si è detto possibilista per gennaio; idem in Germania anche se qui a essere maggiormente interessata è la Baviera che spinge per un accordo con gli altri Paesi come chiede l’Italia pur con dei distinguo.