È un comprensorio di circa 3 mila ettari, con più di 150 chilometri di tracciati, 85 piste, 423 innevatori e 39 impianti, che da 1200 raggiungono i 2800 metri di quota. È l’Espace San Bernardo, il teatro delle Funivie Piccolo San Bernardo (lo storico resort TH La Thuile sorge a 80 metri dalle piste), che affondano le radici nella prima seggiovia costruita nel 1948 per iniziativa di alcuni paesani, nella prima funivia sorta nel ’68, e poi nelle sciovie di Les Suches e Chaz Dura, nelle seggiovie di Cerellaz e Belvedere, fino ai collegamenti con La Rosière, in Francia. Ad agosto a La Thuile, dove lo scorso febbraio s’è tenuta l’ultima gara della Coppa del mondo 2019-20, è stata intitolata alla campionessa valdostana Federica Brignone una cabina dell’impianto DMC, come venne fatto nel 2016 con Lara Gut-Behrami, Tina Weirather e Nadia Fanchini, che quattro anni fa si imposero nelle tre gare di CdM disputate sulla pista “3 Franco Berthod”. A dirigere la società di gestione è Corrado Giordano, nominato anche quale rappresentante della Val d’Aosta nel Gruppo tecnico sport e grandi eventi creato da Confindustria in vista dei campionati mondiali di sci alpino del 2021 e delle Olimpiadi del 2026.
Siamo ormai alla vigilia della nuova stagione invernale, un periodo in cui solitamente si programma, si presentano listini e novità, si ricevono prenotazioni. Quest’anno cosa sta succedendo?
In questi giorni stiamo procedendo con una serie di attività preliminari: le manutenzioni degli impianti, le verifiche da parte dei tecnici regionali, i collaudi periodici. Le piste sono pronte a ricevere un innevamento importante. Abbiamo anche sostituito l’innevatore sulla pista numero 11, il Boulevard, un largo tracciato adatto anche ai principianti, per garantire una copertura massima dello spazio disponibile. Tra non molto cominceremo a posizionare le reti di protezione laterali, e a novembre inizierà la campagna di innevamento su tutte le piste. Ci stiamo preparando.
Vi state preparando a una stagione che però non sarà “normale”?
Noi non abbiamo percezioni dirette, ci basiamo su quelle degli albergatori, ma anche loro non sono in grado di prevedere cosa succederà: le incertezze continuano. Le sensazioni però sono buone, l’interesse c’è, anche da parte di tour operator diversi dai tradizionali. E la situazione italiana della pandemia, decisamente migliore di quella che si registra nei Paesi confinanti, potrebbe anche portare flussi di vacanzieri dall’estero. L’importante è farsi trovare pronti: stiamo lavorando per esserlo nella maniera migliore possibile.
Il vostro comprensorio è internazionale, in strettissimo contatto con le vicine località francesi. Cosa implica questa contiguità?
Solo più opportunità. Se si pensa poi agli “sconfinamenti”, non ci sono problemi: se uno sciatore francese – faccio un esempio – dovesse arrivare sulla nostra neve non subirà nessun confinamento. Solo se la sua permanenza in territorio italiano dovesse durare più di 48 ore dovrà sottoporsi al tampone. Per il resto, la Valle d’Aosta è una regione abbastanza tranquilla sul fronte contagi, e il protocollo varato è adatto per vacanze sicure.
Di che protocollo si tratta?
Di un regolamento regionale, idoneo per affrontare questi tempi: l’uso delle mascherine sugli impianti chiusi (qui ne abbiamo solo uno, da 25 posti), la disponibilità diffusa di gel alcolici, le sanificazioni costanti delle strutture, e l’intensificazione delle corse, con gli impianti che funzioneranno alla massima velocità proprio per moltiplicare i collegamenti ed evitare così code e assembramenti. Insomma, stiamo facendo tutto il possibile, e ci faremo trovare pronti a una stagione che, malgrado incertezze e regole, potrà regalare indimenticabili vacanze sulla neve.
(Alberto Beggiolini)