Il comparto turistico in Trentino gioca un ruolo strategico sia per la tutela e valorizzazione del territorio, sia perché protagonista di internazionalizzazione e volàno per gli altri settori sia dal punto di vista degli investimenti che dei consumi.
Le imprese alberghiere sono 1.488 per un totale di 91.387 posti letto disponibili e, dal punto di vista occupazionale, gli addetti nel settore alberghiero sono più di 11mila. Inoltre, i posti di lavoro attivati dalla spesa dei turisti sono oltre 37mila: oltre 22mila occupati solo nel settore dell’alloggio e ristorazione. Dati che dicono di un settore fondamentale, che vede nel comparto alberghiero uno dei suoi principali punti di forza. Ne abbiamo parlato con Gianni Battaiola, presidente di Asat, Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento.



Presidente Battaiola, anche quest’estate i dati sul turismo trentino sono stati positivi?

Presenze e arrivi sono in crescita. E questo è certamente un dato positivo per il turismo trentino. E anche per gli imprenditori alberghieri. Tuttavia, è necessario andare oltre la “semplice” osservazione del trend positivo del settore, soffermandosi su alcuni elementi che richiedono attenzione e “lavoro” per ottenere buoni risultati anche in futuro. A partire dal necessario e continuo investimento degli albergatori su se stessi e sulle proprie strutture, per proseguire con un’efficace capacità nell’affrontare i cambiamenti climatici e terminare con l’indispensabile miglioramento del trasporto pubblico e della “connettività” sul territorio.



Come gli albergatori stanno innovando e qualificando il prodotto montagna in estate? E come si è svecchiato?

La montagna d’estate sta avendo sempre maggiore attenzione da parte degli ospiti. Certamente, il clima sempre più caldo è di aiuto in questo. Ma molti albergatori sono intervenuti attrezzando le proprie strutture per il periodo estivo (ad esempio con condizionatori oppure con l’animazione per gli ospiti), nonché stipulando convenzioni con rifugi piuttosto che con gli impianti di risalita (ad esempio, attraverso la Val di Fassa Card o la Fiemme E-Motion Plus) al fine di far vivere ai turisti la montagna a tutto tondo. Non solo: sempre più albergatori scelgono di aprire le porte del proprio hotel anche nelle “code” della stagione, sfruttando in parte anche gli eventi attrattivi organizzati da Trentino Marketing o dalle Apt. In tal senso va ricordato che gli imprenditori turistici trentini collaborano sempre più intensamente con le Apt per offrire agli ospiti opportunità che spaziano dallo sport, all’escursionismo e all’esplorazione del territorio.



Quali sono le sfide che vede più cruciali per lo sviluppo del settore alberghiero?

Senza dubbio è importante riuscire a colmare la forte disparità di crescita tra alberghi di diversa categoria (3 e 4 stelle). Dai dati di un’analisi condotta dall’Asat, infatti, risulta che gli investimenti alberghieri vanno a due velocità a seconda della categoria degli hotel. Traffico e difficoltà di spostamento, poi, sono due voci che andrebbero eliminate dal vocabolario degli ospiti trentini. E questo sarà possibile solo attraverso un attento ripensamento della mobilità provinciale. Non ultimo, i cambiamenti climatici, che aprono nuovi scenari per il futuro e l’organizzazione del turismo trentino. Osserviamo anche una forte crescita del settore extra-alberghiero, il quale può rappresentare una componente importante dell’offerta turistica, ma solo in un mercato in cui tutti rispettano le stesse regole.

La stagione invernale è ormai alle porte: previsioni, preoccupazioni, punti di forza e di debolezza?

Direi: speriamo che nevichi. Ma quello che il meteo ci sta riservando in questo mese di novembre lascia ben sperare per un inverno nevoso e, quindi, redditizio per il turismo trentino, nonché soddisfacente per gli ospiti che scelgono di trascorrere le vacanze sul nostro territorio. Come punto di forza degli hotel trentini, grazie all’agguerrita promozione condotta da Trentino Marketing, vorrei indicare la capacità di offrire proposte a tutto tondo per gli ospiti: dalle attività sugli sci, passando per la scoperta del Trentino innevato a piedi o sulle ciaspole, e terminando con il wellness. Al momento le prenotazioni sembrano andare bene, e l’arrivo della neve di certo aiuta.

Cosa pensa dei mutamenti climatici di cui tanto si parla in questo periodo? Che impatto possono avere sul turismo, in particolare sul prodotto montagna in estate?

Credo che l’aumento della temperatura media sia in grado di incrementare l’interesse verso la montagna nei periodi caldi. Non scordiamo che i turisti sono sempre più legati al fattore meteo nella scelta delle loro vacanze. Di contro, siccome può capitare che pure in estate piova, è necessario diversificare l’offerta anche estiva, offrendo ad esempio la possibilità di conoscere mete culturali.

E per l’inverno?

Si teme l’assenza di neve. Il che si traduce, da un lato, nella diversificazione dell’offerta stagionale e, nell’altro, nella capacità di produrre neve artificiale anche a temperature non sotto lo zero e nel pieno rispetto dell’ambiente. In questo la tecnologia può aiutare, ma ciò non prescinde da corposi investimenti e quindi da aiuti pubblici.

La maggior parte delle aziende alberghiere in Trentino sono aziende famigliari, anche se ultimamente si sta rafforzando la presenza di catene alberghiere nazionali. Come valuta il rapporto tra catene e imprenditori locali e quale prospettiva eventualmente intravvede di lavoro comune per qualificare l’offerta turistica complessiva?

Va detto che catene alberghiere nazionali e aziende a gestione familiare hanno un target di clientela completamente diverso. Negli hotel locali si possono rivivere le tradizioni e i piatti tipici, la storia e le abitudini del luogo. Mentre, tendenzialmente, la grande catena alberghiera non è in grado di arrivare alle “radici” del Trentino. Va da sé che ospiti diversi scelgano offerte diverse. Che, sul territorio, diventano complementari. Il rapporto tra i due mondi dovrebbe essere certamente di collaborazione e sinergia, in maniera da poter garantire la soddisfazione degli ospiti e l’incremento dei flussi turistici.

Tra qualche settimana si terrà l’assemblea provinciale della sua associazione. Che cosa porrà a tema e quali sono le iniziative qualificanti che porterà all’attenzione dei suoi soci?

I temi principali saranno certamente la prossima manovra provinciale e la riforma del turismo proposta dall’assessore Roberto Failoni. Avremo modo di discutere e di analizzare i punti di forza e di debolezza di entrambi i dispositivi, proponendo una serie di osservazioni da presentare nelle sedi opportune. O direttamente in sala all’assessore, che dovrebbe essere presente all’incontro.

(Walter Viola)