La carica virale per la variante Delta è di oltre 1000 volte superiore rispetto a quella delle varianti precedenti. È quanto emerge da uno studio pubblicato ad agosto sul New England Journal of Medicine. Questi risultati sono stati ora analizzati da altri scienziati, secondo cui «dimostrano che la variante delta si trasmette tra pazienti ricoverati vaccinati con un’elevata carica virale», motivo per il quale anche i vaccinati devono continuare ad indossare le mascherine. Viene citato a tal proposito il caso di un paziente vaccinato con diagnosi di infezione asintomatica che è stato ricoverato. Dal contact tracing è emerso che ha avuto contatti durante il suo ricovero di 24 giorni con 38 malati, 168 membri del personale e 6 visitatori.



Di questi, però, si sono contagiati un paziente vaccinato che ha sviluppato una forma sintomatica, tre pazienti vaccinati con forma asintomatica, 1 visitatore vaccinato e 1 dipendente vaccinato che gli aveva fornito assistenza. Se i pazienti non indossavano mascherine, il personale invece le aveva. Quindi, delle 212 persone con cui era entrato in contatto, ne aveva contagiate solo 6, praticamente il 2,1% dei suoi contatti.



“CARICA VIRALE CALA RAPIDAMENTE NEI VACCINATI”

In virtù di ciò, sembra trovare conferma il fatto che la carica virale non corrisponda ad una capacità infettiva, quindi il fatto che i vaccinati abbiano una carica virale alta e simile a quella degli individui non vaccinati, non vuol dire che siano allo stesso modo contagiosi. Ma uno studio condotto da ricercatori americani e pubblicato su medRxiv ha aggiunto un particolare molto interessante al tema. «È interessante notare che la carica virale sia diminuite più rapidamente negli individui vaccinati che in quelli non vaccinati a Singapore, suggerendo che gli individui vaccinati possano rimanere infettivi per periodi di tempo più brevi», hanno segnalato i ricercatori.



D’altra parte, il fatto che i vaccinati siano contagiosi, seppur meno dei non vaccinati, rappresenta un motivo di riflessione, perché «possono contribuire alla pandemia in corso man mano che la proporzione di individui vaccinati cresce». Il risvolto positivo è che comunque, pur contagiosi tra loro, i vaccinati non corrono i rischi dei non vaccinati. Il problema si pone invece per quei vaccinati che sono soggetti fragili e quindi comunque suscettibili.