L’Europa si prepara per il Vaccine Day (V-Day) del 27 dicembre 2020, ma l’Ungheria anticipa a sorpresa le vaccinazioni. È di pochi minuti fa la notizia battuta da Rai News24 secondo cui l’Ungheria comincia oggi a somministrare il primo vaccino anti Covid, quindi un giorno prima del vaccine day previsto per domani. Un gesto destinato a far discutere, visto il valore simbolico che ha il V-day in Europa. «Gli “UE Vaccination Days” sono un toccante momento di unità. La vaccinazione è la via d’uscita duratura dalla pandemia», aveva dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, proprio alla vigilia del vaccine day, giorno in cui ha inizio nell’Unione europea la campagna di vaccinazione anti Covid. Ha quindi voluto lanciare un messaggio di unità che evidentemente non trova poi riscontro nella realtà se l’Ungheria decide di anticipare ad oggi, di un solo giorno, la somministrazione del vaccino.
Budapest ha infatti fatto saltare i piani di un avvio coordinato della campagna vaccinale in tutti i 27 Paesi dell’Ue, usando le dosi già arrivate del vaccino Pfizer-Biontech. I primi a essere vaccinati sono stati medici e personale sanitario. Al momento comunque non è chiaro il motivo per il quale le autorità ungheresi abbiano deciso di avviare la vaccinazione con un giorno di anticipo. (agg. di Silvana Palazzo)
VACCINE DAY DOMANI, COMINCIATO TRASPORTO FIALE A REGIONI
Siamo alla vigilia del Vaccine Day, il giorno in cui in Italia prenderanno ufficialmente il via le vaccinazioni contro il Covid-19. Come detto saranno i simboli viventi della lotta contro il virus, gli operatori sanitari, i primi a ricevere la protezione contro la malattia che ha squassato il 2020. In cima alla lista delle somministrazioni in Italia, come riportato dall’Ansa, oltre alla 29enne infermiera dello Spallanzani, Claudia Alivernini, ci saranno anche un operatore socio sanitario impegnato nei reparti Covid, una ricercatrice e due medici, tutti dell’Istituto Spallanzani di Roma.
Alle forze armate, nella giornata di oggi, il compito di portare a termine l’operazione di trasporto delle prime 9750 fiale del vaccino Pfizer/BioNTech arrivate ieri in Italia. I vaccini giunti ieri sera allo Spallanzani sono stati suddivisi in venti confezioni, una per ogni regione. Per quelle nel raggio di 300 chilometri dalla Capitale, ad assicurarsi che il vaccino arrivi a destinazione saranno mezzi leggeri ed autocarri ad uso tattico logistico dell’esercito, gli stessi modelli visti in azione a Bergamo per il trasporto delle salme durante la prima ondata. Per le Regioni più distanti, invece, da Pratica di Mare partiranno elicotteri ed aerei. Obiettivo far sì che tutte le dosi giungano nei centri di vaccinazione entro le 7 del 27 dicembre. (agg. di Dario D’Angelo)
VACCINE DAY DOMANI: FIALE ARRIVATE IN ITALIA
Ieri è arrivato in Italia il primo carico di vaccini Pfizer. È ormai tutto pronto per il vaccine-day europeo che si terrà domani 27 dicembre 2020. Il furgone con le prime 9.750 dosi del vaccino anti Covid realizzato da Pfizer-BioNTech ha varcato ieri mattina la frontiera del Brennero, proveniente dal Belgio. Scortato dai carabinieri, il mezzo è arrivato a Roma. Oggi le dosi saranno divise per ogni regione, in modo tale che domani possa partire la vaccinazione. Le prime dosi verranno somministrate a medici, infermieri e personale sanitario a partire da domani.
Intanto all’aeroporto militare di Pratica di Mare, sul litorale romano, è tutto pronto per l’avvio dei lavori, secondo quanto previsto dall’Operazione Eos disposta dal Ministero della Difesa su richiesta del commissario straordinario Domenico Arcuri, in stretta cooperazione con il Ministero della Salute. Dall’aeroporto partiranno i lotti, ma nella seconda fase della campagna vaccinale di massa diventerà il cuore logistico della distribuzione.
VACCINE DAY DOMANI: SI INIZIA CON GRUPPO RISTRETTO
Sono pronti anche diluenti, siringhe e aghi per la prima tranche della vaccinazione. In questa prima fase, a cui è stato dato il nome di vaccine-day, sono 300 i luoghi di somministrazione del vaccino Pfizer, nella maggior parte dei casi ospedali. Ciò per un motivo ben preciso: le caratteristiche del siero e le basse temperature di conservazione ne limitano la facilità di distribuzione. Nei giorni scorsi è stata resa nota l’identità della prima vaccinata italiana: si chiama Claudia Alivernini, ha 29 anni, è romana ed è infermiera presso il reparto di Malattie infettive dell’Istituto Spallanzani di Roma. In questi mesi però ha anche curato molti anziani presso il loro domicilio. In cima alla lista ci sono anche un operatore socio sanitario impegnato nei reparti Covid, una ricercatrice e due medici, tutti in prima linea a fronteggiare l’emergenza Covid. Domani, dunque, verrà vaccinato solo un gruppo limitato di operatori sanitari che raggiungerà all’incirca il milione di lavoratori nella sanità nel mese di gennaio. Poi si passerà alle persone nelle Rsa, nel Lazio già dalla prossima settimana.