Vaccine day oggi 27 dicembre 2020, ma almeno un francese su due non ha intenzione di vaccinarsi. Per la precisione, il 56% della popolazione francese non ha intenzione di vaccinarsi. Il dato è emerso da un sondaggio BVA condotto dall’11 al 14 dicembre e pubblicato oggi da Le Journal du Dimanche nel giorno del Vax Day. D’altra parte, dal campione preso in esame emerge anche che il 44% dei francesi prevede di ricevere il vaccino, mentre solo il 13% è sicuro di vaccinarsi. Di conseguenza, la Francia, che oggi ha ricevuto le prime 19.500 dosi del vaccino anti Covid realizzato da Pfizer-BioNTech, resta una delle nazioni più riluttanti nell’adizione alla campagna vaccinale di massa, anche se i morti di Covid attualmente sono oltre 62mila. Dati e numeri che, dunque, riaprono il dibattito politico sull’eventuale necessità di imporre l’obbligo vaccinale per raggiungere l’immunità di gregge. (agg. di Silvana Palazzo)
PRIMO VACCINATO “NO VAX SBAGLIANO”
«Dopo aver ricevuto il vaccino anti covid sto benissimo, sono molto emozionato. Sono stato orgoglioso, lavoro qui da 9 mesi e sono davvero contento. Da oggi parte la campagna vaccinale e spero che tutti si vaccinino. Ai no Vax dico che oggi è importante vaccinarsi, è stato un anno difficile e non riesco neanche a parlare di quello che ho visto in reparto. Sono contento di essere stato una ‘cavia’ se pensano questo, ma sbagliano: il vaccino va fatto», spiega all’Adnkronos Salute il primo vaccinato d’Italia, Omar Altobelli (oss del Spallanzani).
Il “Vaccine Day” prosegue tra testimonianze e polemiche, ma per i primi vaccinati solo parole positive come esempio a tutta la popolazione che attendeva da così tanto tempo l’inizio della vaccinazione contro il Covid-19 «E’ andata bene, non ho sentito nemmeno dolore. E’ stato davvero un bel momento, un’emozione unica. L’ho fatto per la mia famiglia, per me stesso e per i miei pazienti. Abbiamo lavorato in trincea per mesi, visto sofferenza e dolore», conclude l’operatore socio sanitario. Nell’intervista odierna a Domenica In, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha poi spiegato come tramite il vaccino l’uomo «batterà finalmente il Covid, tornerà la normalità ma quel giorno ancora non è vicino». Il Commissario all’emergenza Arcuri ha poi aggiunto «202 milioni di dosi saranno erogate e somministrate in 18 mesi» ma entro l’autunno «il vaccino coprirà la maggiorparte degli italiani».
PREVISIONI CTS: “6 MESI PER PIEGARE IL VIRUS”
Prosegue in tutta Italia e in tutta Europa il “Vaccine Day” simbolico che impegna tutto i 27 Paesi Ue con le dosi Pfizer: «Questo vaccino e’ un miracolo scientifico. Più andremo avanti più i dubbi diminuiranno», spiega Agostino Miozzo, coordinatore Cts, intervistato da “La Stampa” nel presentare la campagna vaccinale e nell’annunciare la necessaria gradualità nel livello di guardia già da gennaio.
«In 6 mesi i risultati tangibili ma credo sia necessario ripartire cercando una qualche gradualità», conclude il membro del Comitato Tecnico Scientifico. Nel frattempo, mentre in Italia sono in via di somministrazione le prime 9.750 dosi, a livello europeo proseguono con Francia, Spagna e Germania che in realtà già possono dirsi all’inizio della vaccinazione di massa da oggi: 350mila dosi per Madrid, 150mila dosi prese dalla Merkel, 107mila in Svizzera, 40mila Danimarca, 35mila Ungheria, 10mila Svezia e Norvegia e le 9.750 dosi per l’Italia: intervistato in merito, il Commissario Domenico Arcuri ha spiegato «il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dal Ue ha avuto le stesse dosi o poco più».
LE PRIME 3 DOSI ALLO SPALLANZANI
E’ scattato stamane il Vaccine Day anche in Italia. Alle ore 7:20, presso lo Spallanzani di Roma, la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli, sono stati sottoposti al vaccino anti-covid. “Mi sento benissimo – le parole della Capobianchi, prima vaccinata in Italia, ai microfoni di Skytg24.it – la scelta è stata una scelta abbastanza naturale. Mi sono offerta di essere vaccinata e sono stata scelta fra i primi come simbolo per dire di fidarsi e credere in questa scelta credo sia un esempio per gli altri operatori sanitari ma anche per tutta la popolazione”. “Dobbiamo fidarci della scienza – ha aggiunto – non possiamo tirarci fuori. Le scelte fatte sono ponderate e prese sulla base di valutazioni scientifiche”. Presenti il ministro della Salute, Speranza, il governatore della regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e il commissario per l’emergenza Covid, Arcuri: “Allo Spallanzani con i primi 5 operatori della sanità appena vaccinati – il tweet di Zingaretti – inizia una fase nuova, un altro passo in avanti. Grazie alla scienza sconfiggeremo il Covid”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VACCINE DAY 27 DICEMBRE: “PRIMO SPIRAGLIO DI LUCE”. 2 MILIONI DI VACCINATI IN UN MESE
«Dopo una lunga notte, intravediamo il primo spiraglio di luce». Così ha spiegato ieri sera il commissario per l’emergenza Covid, Arcuri, in vista del vaccine day che scatterà in Italia ufficialmente oggi, domenica 27 dicembre 2020. Le scorse 24 ore sono state senza dubbio intense, con parte del carico dallo Spallanzani trasferito all’aeroporto di Pratica di Mare, vicino a Roma, e parte invece trasportato in contenitori termini su pullman, destinati alle regioni vicine. Cinque velivoli dell’Aeronautica, dell’Esercito e della Marina militare italiana, sono decollati per consegnare le fiale agli hub più distanti, con il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, che ha twittato: «Al via l’operazione Eos. Grazie a chi sta lavorando per il nostro futuro». Ogni settimana verranno riforniti i 294 punti di somministrazione con circa 420/450mila dosi, come riferisce Corriere.it, ed entro la fine del prossimo mese di gennaio tutto il personale sanitario, quello della Rsa e gli ospiti delle strutture, dovrebbe essere vaccinato, circa due milioni di persone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VACCINE DAY 27 DICEMBRE, VACCINO COVID PFIZER: CHI PUÒ VACCINARSI E COME
La speranza riparte: dopo una pandemia globale durata quasi un anno in questo 27 dicembre 2020 il Vaccine Day europeo prende il via “simbolicamente” per poi realizzare la vera vaccinazione anti-Covid di massa dall’inizio del 2021 in tutti i Paesi Ue. Con le prime 9.750 dosi del vaccino Pfizer (approvato da Ema e Aifa in tempi record prima di Natale, ndr) i primi italiani verrano vaccinati contemperamento ai “colleghi” europei in tutto il Vecchio Continente. Le dosi in arrivo dal Belgio sono state consegnate direttamente da Pfizer in un unico punto nazionale, l’Ospedale Spallanzani di Roma nella giornata di Santo Stefano, poi da lì sono state “stoccate” e distribuite dall’Esercito italiano negli altri 20 “hub regionali” e lì a loro volta distribuite nei 300 punti di somministrazione individuate negli scorsi giorni da Governo, Regioni e Comuni. «Non ci saranno corsie preferenziali, arriverà il turno per tutti gli italiani che vorranno vaccinarsi. Non conserveremo dosi nei nostri magazzini, deve arrivare subito nei luoghi di somministrazione», ha spiegato nell’ultima conferenza stampa prima del Vaccine Day il commissario all’emergenza Domenico Arcuri.
COME FUNZIONA IL PIANO VACCINI
Ad avere il maggior numero di dosi in questo primo giorno “simbolico” – la vera vaccinazione di massa inizierà infatti nei primi giorni di gennaio 2021 – sono la Lombardia (con 1.620 dosi), poi Emilia Romagna (975), Lazio (955), Piemonte (910), Veneto (875), meno dosi invece per Valle d’Aosta (20), Molise (50) e Umbria (85). Nei giorni scorsi è cominciata la formazione del personale con linee guida e istruzioni inviate alle singole Regioni e Ats per poter poi iniziare al meglio la fase di vaccinazione ordinaria prevista forse già dal 30 dicembre e comunque in maniera intensiva dai primi giorni di gennaio: i punti di somministrazione dovranno garantire l’operatività dalle 7 del mattino alle 22 di sera e vedranno via via coinvolte le fasce di popolazione individuate dal Ministero della Salute. Si parte con sanitari (Medici, Infermieri e Oss), poi personale e ospiti delle Rsa, quindi categorie più esposte al Covid-19 per il proprio lavoro e via via fino a coprire, secondo le stime del commissario Arcuri, l’immunità di gregge «in 9 mesi almeno, forniture degli altri vaccini (Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, Curavac e Sanofi) permettendo». Sono state acquistate per l’Italia 202 milioni di dosi che verranno somministrate gratuitamente e senza obbligo imposto a tutta la popolazione: «la Pfizer ha assicurato che già dal 28 dicembre arriveranno altre 450mila dosi che verranno direttamente dall’azienda portate nei 300 punti di somministrazioni scelte con le Regioni», conclude Arcuri.
CHI SARANNO I PRIMI ITALIANI VACCINATI
Il “V-Day” europeo vedrà l’Italia incaricata di vaccinare le prime 9.750 dosi di vaccino ad altrettanti medici e personale sanitario scelto dal Governo insieme alle Regioni nei giorni scorsi: un’infermiera, un operatore socio-sanitario, una ricercatrice e due medici, sono loro 5 i primissimi che da stamattina alle ore 10 verranno vaccinati allo Spallanzani di Roma. Claudia Alivernini, infermiera dello Spallanzani, sarà la primissima in ordine cronologico a ricevere in Italia la dose di vaccino Pfizer: «Lo dobbiamo, per rispetto, alle persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19 anche tra i miei colleghi, cioè gli operatori sanitari. Un atto d’amore e responsabilità verso chi ha perso la vita e lotta ancora contro il Covid-19», ha spiegato commossa quando ha saputo di essere stata scelta come prima persona in Italia a potersi vaccinare. Tra gli altri che riceveranno subito dopo le dosi di vaccino anti-Covid troviamo diversi ricercatori e medici sparsi in ogni parte d’Italia: Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, Raffaele Bruno, l’infettivologo e “medico del paziente 1” e che lavora al Policlinico San Matteo di Pavia; Gloria Capriati, coordinatrice infermieristiche rianimazione M2, monoblocco Fb/O, Ospedale San Martino; Maria Rosaria Capobianchi, dir. Laboratorio virologia, Istituto malattie infettive, Spallanzani: Mauro Rinaldi. dir. Cardiochirurgia, Le Molinette, Torino; Lidia Delfino, Dirigente medico rianimazione due , Policlinico Bari e Giovanni Perri, dir. Dipartimento clinico malattie infettive, Ospedale Amedeo di Savoia, Torino.