In questi giorni si sta molto parlando dei vaccini contro il cancro, basati sulla tecnologia a mRna già utilizzata per contrastare il Covid. Sulla questione, il Corriere della Sera ha interpellato Alberto Mantovani, Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, secondo cui “penso che non sia appropriato avere aspettative miracolistiche, ma anche che questa sia una tecnologia che ci aiuterà ad affrontare alcuni problemi”.



Mentre il direttore sanitario di Moderna, l’azienda che sta sviluppando questi vaccini contro il cancro, ha menzionato al Guardian la possibilità di salvare “milioni di vite”, l’immunologo Mantovani è più cauto. “La rapidità e la versatilità offerte dalla molecola di mRna e dalla sua ingegnerizzazione stanno facendo fare passi avanti importanti. Ci sono dati pubblicati già da un certo numero di anni, ad esempio, che mostrano come i vaccini a mRna nelle fasi precoci di sperimentazione clinica contro il melanoma hanno dato risultati clinici estremamente incoraggianti”. Tuttavia, “mi preoccupa che ci sia la speranza di un vaccino universale contro il cancro. Questo, sulla base di quello che sappiamo, non è all’orizzonte. Ci auguriamo però di avere vaccini terapeutici mirati contro diversi tipi di tumori, sia che siano vaccini a mRna sia che siano vaccini tradizionali”.



Vaccini a mRna contro il cancro “difficile fare previsione su tempistiche, dipende da fondi”

Vaccini a mRna contro il cancro, il professor Alberto Mantovani spiega al Corriere della Sera che “oggi le sperimentazioni seguono tre diverse strategie: il vaccino personalizzato, disegnato sul singolo individuo, il vaccino su più tumori che cerca il ‘minimo comun denominatore’ che unisce tumori diversi con un possibile bersaglio comune e la combinazione del vaccino a mRna con altre strategie terapeutiche immunologiche, in particolare con le cellule Car-T”.

I vaccini a mRna contro il cancro potrebbero arrivare già nel 2030, secondo l’annuncio della casa farmaceutica statunitense. “In generale senza risorse non si fa niente – è il commento dell’immunologo Mantovani – In questo caso credo, però, che sia molto difficile fare una previsione. Mi auguro siano veri i pochi anni menzionati, ma dobbiamo aspettare i dati. Non bisogna aspettarsi miracoli dalla scienza, ancora meno dalla ricerca biomedica, ma ogni tanto i ‘miracoli’ accadono”.