Sta per arrivare il nuovo vaccino Pfizer “aggiornato” e non mancano le prime polemiche no vax. Affermano che il nuovo Pfizer è raccomandato agli over 12 ma che sia stato testato su 600 persone con più di 55 anni, quindi soltanto su soggetti adulti. Chi sostiene questa tesi, però, non tiene conto che sul nuovo Pfizer sono stati effettuati due studi: il primo ha realmente preso in considerazione 1.800 soggetti over 55 già vaccinati con 3 dosi Pfizer, mentre l’altro si è concentrato sulla fascia di età 18-55, coinvolgendo 600 soggetti che avevano già ricevuto tre dosi.



Partiamo dall’inizio. Un vaccino “aggiornato”, come quelli in arrivo in autunno, sono ottenuti “assemblando due mRna: uno in grado di continuare a codificare la proteina Spike del coronavirus di partenza, l’altro in grado di svolgere lo stesso compito nei confronti di Omicron”, come spiega Fabio Di Todaro su la Repubblica. I vaccini diventano oggetto di aggiornamento in seguito a studi di “immonobridging”, che confrontano la “la risposta immunitaria indotta dall’uso di un nuovo farmaco nell’uomo” con quella “determinata da un analogo già rivelatosi efficace contro una malattia e autorizzato per l’uso umano”, come illustra a La Repubblica Rita Carsetti, responsabile del laboratorio sui linfociti B dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.



Vaccini aggiornati contro varianti Covid: come funziona iter approvazione

Come ha spiegato Rita Carsetti a La Repubblica, la sperimentazione clinica avviene su un numero ridotto di pazienti, circa 200, e si procede a misurare il livello degli anticorpi prodotti in seguito alla somministrazione. A questo punto, “nel caso in cui la risposta non risulti inferiore a quella dei vaccini già in uso, si procede con il via libera al nuovo farmaco”. Negli Stati Uniti la procedura seguita è stata ancora più rapida, illustra Carsetti, perché la Food and Drug Administration ha “scelto di dare il via libera all’evoluzione più aggiornata del vaccino sulla base dei dati di efficacia riguardanti le sottovarianti BA.4 e BA.5 ottenuti sui modelli animali”.



L’Agenzia Europea per i Medicinali intende comunque seguire l’iter di valutazione più complesso, esaminando i singoli dossier dei vaccini “aggiornati”. I primi dati sono arrivati appunto da Pfizer-Biontech e mostrano l’efficacia degli studi clinici condotti sull’uomo con il vaccino per le sottovarianti BA.4 e BA.5. In ogni caso, questi vaccini aggiornati sono stati raccomandati dall’Ema per i soggetti con più di 12 anni che abbiano completato almeno il ciclo di vaccinazione primaria contro Covid, ciò significa che saranno somministrati come booster.