Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 18 agosto 2021, ai microfoni di Agorà Estate, trasmissione in onda su Rai Tre, per fare il punto della situazione sulla pandemia di Coronavirus e sulla sua recrudescenza, particolarmente “severa” in alcune regioni, fra cui la Sicilia, che è letteralmente a un passo dal ritorno in zona gialla dopo un’estate totalmente bianca, contrassegnata da grandi flussi turistici e dalla presenza della variante Delta, altamente contagiosa.



“Siamo in una fase di transizione, nella quale risulta difficile fare previsioni – ha asserito senza troppa retorica Cartabellotta –. Prendendo in esame i dati statistici, rileviamo che i rapporti tra il numero di soggetti positivi e di pazienti ospedalizzati svelano che i vaccini hanno funzionato e stanno funzionando, perché in passato, a parità di contagi, i ricoverati in terapia intensiva erano di gran lunga superiori a quelli presenti in data odierna nei nostri ospedali. Certo, non v’è dubbio sul fatto che le forme di assembramento e il non rispetto delle regole facciano aumentare la diffusione del contagio”.



NINO CARTABELLOTTA: “OVER 50 ANELLO DEBOLE DELLA CAMPAGNA VACCINALE, RISCHIAMO UN AUTUNNO DIFFICILE”

In materia di vaccini, però, Cartabellotta non si è detto del tutto soddisfatto, riferendosi in particolare all’atteggiamento di una fascia specifica della popolazione, quella dai cinquant’anni in su, che sta rispondendo a rilento alla campagna vaccinale, rappresentando un ostacolo al raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge e, al tempo stesso, mettendo a repentaglio la tenuta del tessuto nosocomiale nostrano, che a ottobre rischia di essere nuovamente messo a dura prova.



“La copertura vaccinale degli over 50 non è ancora stata completata in modo adeguato – ha asserito l’esperto –. Si tratta di persone a rischio di ospedalizzazione e, di fatto, costituiscono un tallone d’Achille che non ci permette di affrontare l’autunno con maggiore tranquillità”. Il timore è che si debba assistere a una nuova ondata di casi positivi e, soprattutto, di ricoveri nei reparti ospedalieri e nelle terapie intensive, che rappresenterebbero l’ennesimo colpo di grazia al sistema sanitario italiano.