Quella a cui stiamo assistendo sembra una rincorsa a chi riesce a sviluppare i vaccini migliori nella lotta contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che causa in particolare la bronchiolite. La campagna di vaccinazione è iniziata il mese scorso nell’emisfero settentrionale e vede in competizione due colossi: la britannica GSK e l’americana Pfizer. La Gran Bretagna sembra essere in vantaggio, come riporta Le Figaro, in questa prima stagione invernale in cui i pazienti hanno l’opportunità di essere vaccinati contro la bronchiolite.



L’anno scorso, la triplice epidemia di influenza-bronchiolite-Covid ha messo in ginocchio i sistemi sanitari che, a malapena, si sono ripresi da due anni di crisi sanitaria. La bronchiolite, che colpisce in particolare i neonati e gli anziani e gli anziani, è stata infatti particolarmente grave, e sapere che ora si può contare su vaccini in grado di prevenire l’infezione è sicuramente più rassicurante rispetto all’anno scorso.



DA COSA DIPENDE IL VANTAGGIO DI GSK

GSK ha iniziato con un chiaro vantaggio. Il laboratorio britannico ha dichiarato di recente 850 milioni di euro di ricavi da Arexvy, e il suo amministratore delegato, Emma Walmsley, ha parlato di un “lancio eccezionale negli Stati Uniti”. Pfizer, da parte sua invece, ha racimolato 375 milioni di dollari nel Paese con Abrysvo. GSK dunque, il cui vaccino è stato appena approvato in Giappone, si dice che abbia quasi due terzi delle iniezioni effettuate negli Stati Uniti a partire da settembre.

Il posizionamento di prezzo del GSK (pari a 280 dollari), leggermente inferiore a quello di Pfizer (295 dollari), spiega questo vantaggio. GSK, che è rimasta in secondo piano durante la campagna vaccinale contro il Covid, ha reso ora prioritario il lancio di questo siero. Continua però la competizione tra i due colossi farmaceutici, che non sono mancati anche di ‘sfidarsi’ nelle aule di tribunale accusandosi a vicenda di aver rubato il brevetto del vaccino l’uno all’altro.



SANOFI DIETRO L’ANGOLO: POTRà ESSERE INIETTATO NELLE DONNE IN GRAVIDANZA

Dietro l’angolo si insinua anche Sanofi di Astrazeneca. E così mentre sia Pfizer che GSK sono stati autorizzati per l’uso negli anziani, solo Sanofi può essere iniettato anche alle donne incinte per immunizzare i loro bambini. È stato approvato lo scorso agosto in Europa e negli Stati Uniti e inizierà ad essere somministrato a partire da novembre.

La posta in gioco è alta per pesi massimi del settore farmaceutico. Il mercato della
mercato della bronchiolite potrebbe raggiungere i 10 miliardi di dollari di vendite. GSK, Pfizer e Sanofi-AstraZeneca sperano di trasformare il loro vaccino in un blockbuster, cioè un prodotto in grado di generare un introito di almeno 1 miliardo di vendite. Un modo, questo, per compensare la futura perdita di brevetti su diversi vaccini.