Duro scontro tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Da Gallera non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo”, ha dichiarato il primo cittadino meneghino in merito alla polemica sulla disponibilità dei vaccini antinfluenzali. “Le affermazioni di Gallera sono ridicole. Le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per anni”, ha aggiunto Sala scagliandosi apertamente contro l’assessore lombardo. E poi ha rilanciato: “Quando ha avuto visibilità ha pensato di candidarsi per fare il sindaco durante una pandemia”. Lo scontro tra Palazzo Marino e Regione Lombardia risale a sabato. Il vicesindaco Anna Scavuzzo aveva dichiarato che dalla Regione non arrivano vaccini contro l’influenza e aveva parlato di “voltafaccia” della Regione che non può “affrontare una vaccinazione massiccia della popolazione perché non ha abbastanza dosi di vaccino”. Non tardò ad arrivare la replica di Gallera: “È davvero triste che il vicesindaco di Milano pieghi la sua carica istituzionale a una polemica politica ingiustificata e strumentale”.
LA REPLICA DI GALLERA A SALA
La Regione Lombardia ha dichiarato di poter coprire gratuitamente le fasce target della popolazione fissate dal ministero della Salute, proprio come le altre regioni. Ma lo scontro sul vaccino antinfluenzale è proseguito con l’attacco del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Anche in questo caso è subito arrivata la replica dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia. “Ritengo una vergogna assoluta fare campagna elettorale sulla salute dei più fragili”, ha dichiarato Giulio Gallera. Inoltre, ha definito “agghiacciante” questa “mossa elettorale”, cioè la decisione di “dare i vaccini ai dipendenti comunali sani sottraendoli agli anziani, ai malati di tumore e alle donne incinte e tutto questo per ottenere il loro consenso alle elezioni comunali dell’anno prossimo”. Duro l’attacco di Gallera contro Sala. “Sarebbe necessaria una costruttiva collaborazione istituzionale tuttavia non la si può pretendere da chi nella vita non ha mai agito con “spirito di servizio” ma solo per vanità e ambizione personale”.