Un’altra polemica travolge Domenico Arcuri. Il commissario straordinario all’emergenza Covid ha lanciato una call per chiedere aiuto a 3mila medici e 12mila infermieri per la campagna di vaccinazione di massa. Si parla però di assunzioni a tempo determinato, motivo per il quale sarà dura trovare personale disponibile. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, suggerisce allora di coinvolgere gli operatori degli ambulatori, liberi professionisti e dipendenti privati. Per quanto riguarda i medici, invece, si è pensato agli specializzandi. Fin qui niente di male, il problema è che si sta pensando di non retribuirli. L’idea, infatti, è corrispondere loro crediti formativi. Un’ipotesi che ha fatto sobbalzare Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). «Qui non c’è alcuna attività formativa, nel momento in cui devi fare una semplice vaccinazione si tratta di prestazioni professionali e come tali devono essere retribuite», dichiara a Libero.
ARCURI E IL CASO SPECIALIZZANDI: PAGATI IN CREDITI?
Gli specializzandi non sono studenti, ma medici che accrescono le proprie competenze. «Nessuno può permettersi di trattarli in maniera differente dagli altri, di mortificare la loro professionalità», tuona allora Filippo Anelli ai microfoni del quotidiano. Intanto Gaetano Manfredi, ministro dell’Università, avrebbe già annunciato ai presidi delle facoltà di medicina la norma per rendere la campagna vaccinale “attività formativa personalizzante”. FederSpecializzandi però protesta. «Chiediamo che il nostro coinvolgimento venga adeguatamente riconosciuto e retribuito come verrebbe fatto per qualsiasi altro professionista sanitario, non abusando semplicemente del nostro spirito di servizio», dichiara la vicepresidente Federica Viola. «Con i crediti formativi non paghiamo le bollette», replicano i giovani medici del Friuli-Venezia Giulia, pronti a far valere le proprie ragioni. Le ragioni di chi si sente ancora una volta mortificato da una politica che evidentemente non ha imparato la lezione della pandemia.