Da qualche tempo l’Italia ha smesso di usare i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson sebbene nelle fasce raccomandate ci siano ancora milioni di persone non vaccinate. Nel frattempo, come spiega IlPost.it, è previsto l’arrivo di milioni di dosi che però le regioni non vogliono. Ma in che modo l’Italia deciderà di gestire questa situazione? Già dalla scorsa metà di giugno si era registrato un calo nell’impiego di vaccini AstraZeneca dopo l’ultima raccomandazione del Cts che aveva limitato la somministrazione agli over 60. Una decisione giunta dopo le notizie su alcuni rari casi di sospetti effetti collaterali in persone giovani che avevano ricevuto la prima dose di AstraZeneca.



Il vaccino monodose Johnson & Johnson invece non è stato interessato da alcuna limitazione del CTS che comunque ne aveva raccomandato la somministrazione a persone di almeno 60 anni. Sia l’Ema che l’Aifa aveva definito i due vaccini sicuri ed efficaci nonostante i rari casi di trombosi che avevano sollevato l’attenzione mediatica, superata la quale erano tornati ad essere somministrati a milioni di persone. Tuttavia il loro impiego è calato sempre di più passando da una media di 60mila prime dosi al giorno di AstraZeneca all’inizio di maggio e poco meno di mille al giorno a giugno, fino a meno di 200 dosi ad agosto. Questo dopo lo stop da parte delle regioni che a luglio hanno chiesto la sospensione delle consegne.



Vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson: in arrivo nuove dosi ma nessuno li vuole

Alcune regioni avevano già chiarito le loro intenzioni sull’uso dei vaccini, come ad esempio il Lazio che aveva spiegato come dopo la fine de richiami di AstraZeneca avrebbe usato solo vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna. Il rischio di far giungere a scadenza le dosi di Johnson & Johnson aveva spinto le regioni a rispedire alla struttura commissariale 315 mila vaccini. Eppure i dati fanno sapere che molte persone potrebbero essere ancora vaccinate con i due vaccini che adesso nessuno vuole più dal momento che 1,7 milioni di over 60 non sono ancora vaccinati. Inoltre, anche in Italia inizia ad essere valutata l’ipotesi della terza dose.



Fonti di AstraZeneca hanno fatto sapere al Post che già lo scorso luglio la struttura commissariale aveva chiesto all’azienda di bloccare le consegne nei magazzini di Pratica di Mare, in Lazio, da dove partono verso gli hub vaccinali delle regioni. Tuttavia, nel terzo trimestre del 2021 l’Italia dovrebbe ancora ricevere 26 milioni di dosi AstraZeneca e 15,9 milioni di Johnson & Johnson. Una parte di dosi inutilizzate di AstraZeneca sarebbe già stata donata alla Tunisia ed entro la fine dell’anno Di Maio ha fatto sapere che ne sarebbero state donate altre 15milioni di dosi. Si tratta di quelle previste dai contratti europei e finora rifiutate dalle regioni? La struttura commissariale in merito non ha fornito alcuna risposta.