L’Agenzia europea del farmaco ha approvato il nuovo vaccino attivo contro la variante Omicron. L’autorizzazione da parte dell’agenzia italiana, l’Aifa, secondo quanto riferito dal ministro della Salute, Roberto Speranza, arriverà in questi giorni e quindi i primi vaccini saranno disponibili da metà mese. Vaccino bivalente significa che in ogni dose sarà presente il ceppo originale del virus, quello proveniente da Wuhan nel 2020, mentre l’altra metà sarà invece diretta a Omicron. Ma quale Omicron? Attenzione, perché come ci ha spiegato in questa intervista il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano Bicocca, “si tratta di Omicron 1, mentre siamo in piena diffusione di Omicron 5 e sta già venendo avanti la nuova variante Centaurus. Il nuovo vaccino bivalente, che diventerà la famosa quarta dose, in sostanza non darà alcuna protezione aggiuntiva, ed è consigliato solo a chi si trova in particolari gravi condizioni, come chi fa chemioterapia o è sottoposto a trapianti, o a chi ha fatto la terza dose nel 2021. Quattro vaccini in un anno non sono mai stati fatti nella storia delle vaccinazioni”.
C’è molta enfasi sull’arrivo in Europa di vaccini anti-Covid aggiornati sulla variante Omicron 1. Ma la stragrande maggioranza dei contagi attuali, circa il 90%, sono causati da Omicron 5. E’ così?
E’ da poco uscito un articolo molto documentato sulla rivista scientifica Nature che spiega bene che poco cambia che il vaccino sia aggiornato e bivalente con Omicron 1. Di fatto non porta a un potenziamento della protezione.
Ci spieghi perché.
In questo articolo si dice come non ci sia un guadagno di protezione, perché Omicron 5 è molto diversa da Omicron 1 soprattutto sulla spike. Inoltre sta arrivando una nuova variante del tutto diversa, denominata Centaurus.
Vero, però il messaggio che passa è che dobbiamo sottoporci alla quarta dose.
Se questo nuovo vaccino aggiornato dovesse essere utilizzato per convincere a fare una quarta dose, è la strada sbagliata. Non è un modo chiaro di divulgare l’utilizzo di una quarta dose.
Quale sarebbe il modo giusto?
Una quarta dose ha senso in casi molti particolari, quelli in cui il paziente è immunodepresso e quindi sottoposto a trapianti, chemioterapia, o ha una patologia come l’Hiv e quindi ha una immunità cellulo-mediata molto scarsa. Alla fine tutti questi “booster” di cui stiamo parlando aumentano il titolo anticorpale, che però scende in brevissimo tempo. Non aumentano una protezione all’infezione. L’immunità cellulo-mediata, quella che ci fa evitare l’ospedalizzazione, è mantenuta dalla terza dose.
Essendo Omicron 5 una variante che fortunatamente non produce sintomi gravi, molte persone sono state contagiate senza neanche saperlo, è così?
Esattamente. Molti soggetti hanno avuto una infezione asintomatica nell’ultimo anno e se non ricerchiamo questi soggetti non possiamo sapere chi è stato contagiato e chi no. Tutti questi raffreddori e questi malesseri che vediamo in giro da marzo a oggi molto spesso erano una infezione da Omicron. Siccome Omicron 5 non ha risparmiato nessuno, data la sua elevata diffusività, molto probabilmente abbiamo già fatto 4 dosi.
Cioè siamo immuni?
E’ l’infezione stessa che ci sta immunizzando continuamente. Chi ha dei dubbi, come ad esempio un soggetto sano sopra i 60 anni che soffre di ipertensione, la patologia più diffusa in assoluto, dovrebbe valutare se fare la quarta dose. Sottoporsi nell’arco di un anno a 4 dosi non si è mai fatto nella storia delle vaccinazioni.
Effetti collaterali con la quarta dose sono possibili?
Ci sono anche gli effetti collaterali come la miocardite da vaccino. Se uno che ha fatto l’infezione da Omicron poi si rifà il vaccino, il numero di booster è considerevole e può causare questo problema. La quarta dose va effettuata solo se la terza è stata fatta nel 2021 e solo se nel 2022 non si è avuta una infezione da Omicron. Ma questo uno lo sa se si è fatto il tampone, se uno non lo sa, si faccia un test.
Da parte del ministero ci sono indicazioni precise?
No, e questo mi preoccupa. Non ci sono indicazioni e sarebbe il caso si discutesse ampiamente dei casi di infezione avvenuti nel 2022, soprattutto questa estate.
I ricoveri e i contagi sono in calo, questo significa che il virus ha perso forza? La temuta ondata autunnale potrebbe a questo punto non esserci?
La variante Omicron 5 è sicuramente meno virulenta della variante Delta, però non sarei così certo che sia meno virulenta di Omicron 1, anzi. Da quando è nata Omicron le cose sono migliorate, è anche vero che siamo iper immunizzati sia dal vaccino che dalle infezioni naturali. Ogni variante che nasce è sempre più diffusiva della precedente, e questa Centaurus è addirittura più facilmente trasmissibile.
(Paolo Vites)
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