Buone notizie sul vaccino anti coronavirus di Oxford, quello messo a punto dallo Jenner Institute in collaborazione con l’italiana Irbm. ChAdOx1, questo il nome dato al vaccino, induce una forte risposta immunitaria e anticorpale fino al 56esimo giorno della sperimentazione in corso. I risultati preliminari, riferiti alla fase 1-2 della sperimentazione che ha coinvolto 1.077 adulti sani, sono stati pubblicati sulla rivista Lancet. La sostanza inoculata ha stimolato la produzione di anticorpi e globuli bianchi in grado di contrastare l’azione del nuovo coronavirus. Chiaramente sono necessari ulteriori studi per confermare se il vaccino della Oxford University protegga effettivamente dal Covid-19. Ma si tratta di un riscontro importante, anche tenendo conto del fatto che Italia, Francia, Germania e Olanda a metà giugno hanno firmato un accordo con la casa produttrice AstraZeneca per ottenere 400 milioni di dosi del vaccino di Oxford. Ma buone notizie arrivano anche dal vaccino di BionTech e Pfizer. I dati iniziali dello studio tedesco in corso, in aperto e non randomizzato, non controllato con placebo, mostrano che anche lui induce una forte risposta immunitaria contro il coronavirus.



VACCINI CORONAVIRUS, RISULTATI POSITIVI ANCHE DA PFIZER BIONTECH

Si tratta del candidato al vaccino sperimentale più avanzato nel programma Pfizer e BionTech BNT162: BNT162b1. Il vaccino ha indotto titoli di anticorpi neutralizzanti elevati e dose-dipendenti e concentrazioni di IgG dopo la seconda dose. Inoltre, c’è un’induzione simultanea di risposte di cellule T CD4 + e CD8 + di alto livello contro Sars-CoV-2. «I dati hanno suggerito che BNT162b1 potrebbe essere potenzialmente somministrato in modo sicuro, con un profilo di tollerabilità gestibile», si legge in una nota. Le reazioni sono state transitorie, generalmente da lievi a moderate, con eventi occasionali di sintomi simil-influenzali e reazioni nel sito di iniezione. Ma si sono risolti spontaneamente e sono stati gestiti con semplici misure. Ozlem Tureci, Cmo e co-fondatore di BionTech, ha dichiarato: «È incoraggiante che i dati su BNT162b1 della coorte di studio tedesca siano molto in linea con ciò che abbiamo visto nella coorte di studio degli Stati Uniti. I dati preliminari indicano che il nostro vaccino a base di mRNA è stato in grado di stimolare le risposte degli anticorpi e delle cellule T a livelli di dose notevolmente bassi». Ora le aziende Pfizer e BionTech stanno programmando un trial di sicurezza ed efficacia del vaccino di Fase IIb/III, che potrebbe coinvolgere fino a 30mila partecipanti sani e dovrebbe iniziare alla fine di questo mese.

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