Il professor Francesco Le Foche, noto immunologo, è intervenuto nella mattinata di oggi, venerdì 21 maggio 2021, ai microfoni de “L’Aria che Tira”, trasmissione condotta da Myrta Merlino e in onda su La 7, al fine di commentare la situazione connessa alla pandemia di Coronavirus e, in particolar modo, ai vaccini. L’esperto ha effettuato una considerazione che si è rivelata essere un annuncio straordinario: “La sperimentazione dei vaccini a Rna messaggero parte per ipotizzare dei farmaci contro il cancro. Questo messaggio viene inoltrato nel citoplasma della cellula nella fase operativa dove si producono le proteine, non nel nucleo”.

Questo rappresenta un’autentica rivoluzione nel mondo della scienza e sta a significare che è possibile arrivare a realizzare farmaci contro il cancro e batterlo definitivamente. In questo momento, ha spiegato il professor Le Foche, possediamo un vaccino anti-Covid a Rna messaggero che consente al nostro organismo di produrre anticorpi in grado di contrastare la proteina Spike. Una porzione di quest’ultima è presente in cinque virus, quindi in futuro basterà un solo siero per evitare di contrarre l’infezione derivante da virus diversi.

LE FOCHE: “PER LE DONNE SOTTO I 50 ANNI MEGLIO UN VACCINO A RNA MESSAGGERO”

Nel prosieguo del suo intervento ai microfoni del programma “L’Aria che Tira”, l’immunologo Francesco Le Foche ha poi focalizzato la propria attenzione sui vaccini attualmente esistenti e disponibili in Italia e nel mondo, prendendo come riferimento una categoria in particolare, ovvero quella delle donne d’età inferiore ai cinquant’anni. In particolare, l’immunologo ha affermato, prendendo in esame i casi di trombosi collegati alla somministrazione di vaccini a vettore virale (quali quelli sviluppati da AstraZeneca e Johnson & Johnson, quest’ultimo monodose) che tali eventi “sono rarissimi, ma sono capitati a giovani donne. Alle donne sotto i 50 anni io consiglierei di fare vaccini a Rna messaggero, dal momento che rischiano di più paradossalmente con la trombosi che con l’infezione da Covid-19″. Vaccinarsi dunque è fondamentale e imprescindibile, ma per determinate porzioni di platea è opportuno operare scelte ponderate in base alle tipologie di rischio.