La Commissione Europea ha firmato un accordo con BioNTech e Pfizer per modificare il calendario di consegna delle dosi di vaccino Covid. La modifica riguarda lo slittamento della consegna dal prossimo giugno all’autunno 2022. Le dosi, attese inizialmente per giugno, verranno invece consegnate agli Stati membri dell’UE a partire da settembre fino a tutto l’autunno-inverno 2022-23. La decisione è stata presa per permettere l’adattamento dei vaccini esistenti alle nuove varianti del virus. Saranno dunque consegnate dosi aggiornate, differenti da quelle iniziali, che si adatteranno meglio alle nuovi varianti con lo scopo di combatterle e contrastarle.



La decisione di cambiare il calendario di consegna, andando ad allungare i tempi, è dunque presa in direzione di una maggiore efficacia del vaccino. Nel frattempo gli studiosi lavoreranno a delle versioni aggiornate di Pfizer, permettendo una risposta maggiore a quelle che sono le varianti in circolazione che stanno sorgendo, a partire da Omicron.



Nuovi vaccini Covid per le varianti?

I nuovi vaccini per il Covid contro le varianti diventeranno dunque realtà molto presto. Mentre la Commissione Europea ha stipulato un accordo con Pfizer, immunologi e virologi cominciano a pensare a ciò che potrebbe accadere. Sergio Abrignani, immunologo dell’Università degli Studi di Milano, ha spiegato a Fanpage: “Se Omicron restasse ancora la variante dominante, per il prossimo autunno potrebbe essere disponibile un vaccino che contenga anche la spike di Omicron oltre che quella Wuhan del vaccino attuale. Il tentativo è quello di prevenire l’infezione, perché tre dosi dei vaccini studiati contro il ceppo Wuhan sono efficaci al 90 per cento contro la malattia grave anche per quanto riguarda Omicron ma proteggono “solo” al 60-65 per cento dal’Infezione”.



L’immunologo ha poi parlato nello specifico degli studi delle case farmaceutiche: “In questo periodo Pfizer e Moderna stanno sperimentando un nuovo vaccino a mRNA che contenga la spike di Omicron ma anche un vaccino anti-influenzale. È chiaro che in questo caso si parlerà di un nuovo vaccino e non di quarte o quinte dosi”.