Il governo italiano sta iniziando seriamente a pensare ai vaccini anti covid per i bimbi under 16, così come fatto sapere negli scorsi giorni da parte del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza, nonché dal ministro per l’istruzione Bianchi. “Fare la vaccinazioni nelle scuole ai ragazzi? – ha detto il generale a Roma, così come riportato da OrizzonteScuola.it – ci stiamo pensando, come si faceva una volta negli anni ’70. Il prossimo step sarà sulle classi produttive, i vaccini arriveranno e maggio sarà un mese di transizione. Dopo pensiamo all’estate”. Il ministro Bianchi ha poi aggiunto: “Innanzitutto bisogna completare la vaccinazione degli insegnanti, siamo arrivati al 70%, dopodiché arriveremo a vaccinare anche i più piccoli. La vaccinazione nelle scuole è una strada da percorrere, ma completiamo la vaccinazione degli insegnanti e di tutto il personale, poi affrontiamo il problema anche dei ragazzi più grandi e progressivamente di tutti quelli che hanno meno di 16 anni”.



Ovviamente, affinchè si possa procedere con le vaccinazioni dei più piccoli, bisognerà avere a disposizione prima di tutto dei vaccini, e a riguardo sia Moderna quanto Pfizer stanno portando avanti degli studi che sono già in fase avanzata. Moderna ha iniziato i test precisamente a dicembre 2020 su 3.000 ragazzini di età compresa fra i 12 e i 17 anni, per poi far scattare un secondo studio su 6.750 bimbi da sei mesi a 11 anni.



VACCINI AI BIMBI, GALLI: “BISOGNA VACCINARE ANCHE GLI UNDER 16”

Pfizer è invece già alla fase 3 sulla fascia 12-15 anni, ed è in corso anche una sperimentazione sui più piccoli. “La situazione legata alle nuove varianti è tale da rendere importante riuscire a vaccinare anche al di sotto dei 16 anni – ha aggiunto sull’argomento il professor Galli, intervistato dall’AdnKronos – è abbastanza palese che la variante inglese, principale in circolazione, ha una incresciosa capacità di diffondersi anche tra i bambini”. Il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha ricordato che al momento non ci sono “vaccini autorizzati al di sotto dei 16 anni. Il punto è arrivare almeno all’autorizzazione. Oggi le persone dai 12 ai 16 anni, che spesso hanno una struttura corporea paragonabile ad un adulto esile, sono fuori dalla vaccinazione perché non c’è stata una sperimentazione specifica. Mi auguro che questo ostacolo sia presto superato e che si possano vaccinare presto anche i ragazzi, con dati sperimentali disponibili. Per i bambini i tempi rischiano di essere ancora più lunghi”.

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