Particolarmente discussi, in questi giorni, i presunti effetti collaterali dei vaccini Covid-19 e in particolare i problemi cardiaci ad essi annessi. La Commissione medico scientifica indipendente, che raccoglie vari esperti, ha chiesto al governo di stanziare una determinata cifra per analizzare qualche under 50 in un paio di Regioni, cercando di comprendere quali siano i reali effetti che i vaccini abbiano avuto sui giovani. Il fine sarebbe quello di comprendere se ci siano state miocarditi o pericarditi subcliniche e non diagnosticate e pericolose per la salute di chi ne è stato colpito, o se le recenti ricerche siano trascurabili.



In particolare, come spiega La Verità, si fa riferimento ad uno studio svolto in Thailandia su 301 studenti sani tra i 13 e i 18 anni che avevano ricevuto la seconda dose Pfizer. Il 29% di questi avrebbe patito effetti cardiovascolari, dalla semplice tachicardia alla miopericardite. C’è anche un’indagine svolta in Svizzera su 777 sanitari dell’ospedale di Basilea, al 70% donne, inoculate con terza dose di Moderna. L’incidenza di miocarditi subcliniche è pari al 2.8% del campione. Ema e Commissione Europea, inoltre, hanno messo nel registro Ue dei medicinali, nel foglietto illustrativo dei vaccini, una dicitura: “Può causare miocarditi e pericarditi”. I numeri sarebbero comunque molto bassi, come spiegato da ulteriori studi.



Richiesti ulteriori esami

I recenti studi e le indicazioni di Ema e Commissione Europea hanno spinto la Commissione medico scientifica indipendente a chiedere al governo uno studio più approfondito su coloro che hanno età inferiore a 50 anni e non hanno problemi di salute. Sarebbero loro i “primi destinatari della verifica” sui rischi cardiaci delle inoculazioni a mRna. Il gruppo del dottor Alberto Donzelli ha chiesto di adottare il protocollo di analisi del team thailandese ovvero anamnesi, osservazione dei parametri vitali, esami fisici, test della troponina, misurazione dei livelli dell’isoenzima Ck-Mb, elettrocardiogramma, ricerca di anticorpi ecc. 



Come spiega La Verità, i tecnici garantiscono che, “in base al tariffario del Sistema sanitario nazionale, i costi dell’intero pacchetto di esami sarebbero contenuti (circa 235 euro ciascuno, più eventuali risonanze magnetiche in casi sospetti)”. Inoltre, “non si tratterebbe di stanziare questa cifra per un numero enorme di cittadini. Sarebbe infatti sufficiente “che un paio di regioni effettuassero gli esami su alcune migliaia di soggetti ciascuna per disporre di numeri sufficienti per escludere o confermare i risultati degli studi di sorveglianza attiva pubblicati”. L’obiettivo è quello di capire il reale effetto dei vaccini sui giovani.