Continuano ad emergere nuovi elementi sui vaccini Covid. Sulla campagna di vaccinazione di massa, osannata da medici, virologi e aziende farmaceutiche, stanno trapelando sempre più notizie poco rassicuranti, soprattutto per chi si è fidato di chi non faceva altro che dare garanzia di affidabilità di queste vaccinazioni. E invece fuoriescono ora continui studi di effetti avversi tenuti nascosti. La Verità ha pubblicato, al riguardo, il report del British Medical Journal, in base al quale emergerebbe che la FDA avrebbe due registri sulle reazioni ai vaccini, e solo uno sarebbe pubblico. E come se non bastasse le troppe segnalazioni di danni conseguenti ai vaccini Covid non sono riuscite ad essere tutte gestite e catalogate. Sembrerebbe infatti complicato segnalare gli effetti avversi in Usa.
Il pezzo del British Medical Jpurnal (Bmj) racconta le incredibili falle del sistema di farmacovigilanza americano Vaers (Vaccine Event Reporting System), a testimonianza dell’abnorme sottovalutazione istituzionale degli eventi avversi da vaccino anti Covid, che anche in Italia restano tutt’oggi un tabù. Il report, intitolato “Il sistema di farmacovigilanza non funziona?”, è impietoso, soprattutto con riferimento ai numeri.
I NUMERI DELLE SEGNALAZIONI DI EFFETTI AVVERSI
Se prima della pandemia il Vaers, istituito nel 1990 per agire come sistema di allarme rapido e identificare tempestivamente i problemi di sicurezza nei vaccini, riceveva in totale quasi 60.000 segnalazioni di eventi avversi l’anno, per tutti i medicinali, dall’introduzione dei vaccini contro il Covid i numeri sono balzati a a 1.700.000 solo in America. E una su 5 di queste segnalazioni sono state classificate come ‘gravi‘, tali da incidere in maniera drastica sulle condizioni di vita dei soggetti.
Il BmJ ha raccolto una serie di testimonianze delle vittime dei vaccini Covid, da cui sono emersi ad esempio ipertensione polmonare ad esordio improvviso, arresti cardiaci su bambini privi di patologie prima dell’evento e decessi improvvisi dopo la ricezione della dose di vaccino. A ciò vanno aggiunte le difficoltà nel segnalare gli effetti avversi sul form del Vaers, impostato in maniera tale da scoraggiare i malcapitati. Oppure ancora si sono riscontrati anche casi di respingimenti delle segnalazioni senza effettuare alcun approfondimento di sorta e negando ogni forma di correlazione.
LE FALLE DEL SISTEMA DI FARMACOSORVEGLIANZA AMERICANA
Il problema, nel migliore dei casi, come sottolinea La Verità, è che la farmacovigilanza americana non ha personale sufficiente per gestire la mole colossale di segnalazioni arrivate in questi tre anni: Bmj riferisce che al Vaers lavorano sui report solo 70-80 funzionari a tempo pieno (considerando i dati di novembre 2022). In compenso i documenti del Freedom of Information Act visionati da Bmj rivelano che Pfizer ha circa 1.000 dipendenti in più che lavorano sulla sorveglianza dei vaccini rispetto al Cdc e già nel 2021 prevedeva di impiegarne un totale di 1.800. Dall’azienda non giunge però alcuna notizia di ripensamento sui vaccini Covid.
Ancora più agghiacciante è la notizia, diffusa sempre da Bmj, dell’esistenza di un database ‘segreto’ sui danneggiati da vaccino. Secondo quanto rivelato dallo stesso direttore della divisione di Fda che supervisiona Vaers, Narayan Nair, Fda e Cdc hanno messo in piedi due sistemi di farmacovigilanza separati: un «front end», pubblico, non aggiornato, che raccoglie soltanto i report iniziali e un «back-end» privato e non accessibile, che registra tutti gli aggiornamenti, dai primi sintomi alle diagnosi, fino ai ricoveri e ai decessi. La farmacovigilanza americana, insomma, non rende pubblici i dati reali sui danni dei preparati anti Covid. Secondo il Cdc infatti, “per legge, tutto ciò che deriva dalle cartelle cliniche non può essere pubblicato sul sistema rivolto al pubblico: proteggere la riservatezza dei pazienti è una priorità“, che a quanto pare sembra contare, per i Cdc, più ancora della vita delle persone. Intanto però sempre più riviste scientifiche e scienziati riferiscono cosa non ha funzionato in questi vaccini e del sistema di farmacosorveglianza, americano ma anche di casa nostra. Sebbene le prove di queste falle si rintraccino, purtroppo, sulla pelle delle vittime.