Un gruppo di 12 scienziate italiane ha cercato di approfondire la questione dei rarissimi casi di trombosi associati ai vaccini anti-covid. Dopo AstraZeneca anche Johnson & Johnson è stato sospeso negli Stati Uniti per lo stesso problema, e di conseguenza il mondo scientifico sta cercando di approfondire l’argomento. “Una sindrome nuova, mediata da auto-anticorpi – le parole delle 12 esperte ‘Scienziate per la società’, interpellate dal Corriere della Sera, in merito ai casi di trombosi sviluppati dopo le vaccinazioni, citando due studi pubblicati sul ‘New England Journal of Medicine’ – molto diversa dalle classiche trombosi venose profonde che hanno altre cause”.
I casi di trombosi compaiono dai 5 ai 20 giorni dopo la vaccinazione, “e correlano con la produzione di anticorpi contro un normale componente del nostro organismo, una proteina prodotta dalle piastrine che si chiama FP4. Sulla base di alcune importanti caratteristiche – aggiungono le scienziate – e della probabile associazione col vaccino, questa sindrome è stata denominata trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino (Vitt)”.
VACCINI COVID E TROMBOSI VITT: “GLI OSPEDALI DEVONO RICEVERE ORA INDICAZIONI PRECISE”
C’è però una buona notizia, ovvero, che esiste una terapia per curare questi casi di trombosi se diagnosticati in maniera precoce: infusione di immunoglobuline ed anticoagulanti non eparinici. Le scienziate aggiungono: “E’ ora necessario che gli ospedali ricevano indicazioni precise su come riconoscere e trattare questa sindrome e che i medici vaccinatori siano allertati ed informati per incoraggiare i soggetti vaccinati a chiedere assistenza medica se dovessero insorgere i sintomi caratteristici. Solo così si potrà trattare tempestivamente la possibile trombosi post-vaccino”. Ma da cosa derivano questi casi di trombosi? Ancora una volta è il gruppo di scienziate a rispondere: “Essendo sia il vaccino J&J che quello AstraZeneca basati su vettore adenovirale, è probabile che queste gravi reazioni siano dovute a componenti comuni ai due vaccini. Nell’attesa di conferme, la limitazione d’età dovrebbe essere estesa a Johnson & Johnson”.