Quattro miliardi di euro di vaccini anti Covid sono andati distrutti. Un’inchiesta giornalistica di Politico rivela che almeno 215 milioni di dosi, acquistate dai Paesi dell’Ue all’apice della pandemia, sono stati gettati via. Ma potrebbe trattarsi addirittura di una sottostima. I calcoli si basano sui dati disponibili. Ebbene, i Paesi membri hanno scartato in media 0,7 vaccini per ogni membro della loro popolazione. In cima a questa “classifica” c’è l’Estonia, che ha cestinato più di una dose per abitante, a seguire la Germania. L’Italia è quinta con 0,83 vaccini sprecati per abitante. Tenendo conto dei numeri effetti a disposizione, l’Italia è al secondo posto con 49 milioni di dosi buttate (49.105.220 per la precisione), dietro la Germania che conta 83 milioni di dosi scartate. Se questo tasso di spreco venisse proiettato nel resto dell’Ue, sarebbero più di 312 milioni i vaccini distrutti.



Non è semplice, però, scoprire quanti vaccini sono stati buttati via. Ci sono Paesi come la Francia i cui governi sono riluttanti a rivelare l’entità di questo spreco. Dunque, i calcoli di Politico si basano sui dati di 19 Paesi europei, di cui 15 hanno fornito cifre dirette mentre di 4 sono stati riportati dai media locali. Alcuni dati risalgono addirittura a questo mese, mentre i più vecchi risalgono al dicembre 2022. Il passare del tempo fa sì che le cifre siano conservative e che il numero reale di vaccini buttati sia probabilmente molto più alto. La Germania, ad esempio, ha fornito a Politico i suoi dati sui rifiuti a giugno, quando aveva altri 120 milioni di vaccini in giacenza.



VACCINI COVID, SPRECO NON SI FERMA: LE RIPERCUSSIONI

Le case farmaceutiche hanno introdotto nuove versioni adatte alle più recenti varianti Covid, rendendo obsoleti i vecchi vaccini e aumentando le probabilità di essere scartati. Stando alle stime di Politico, il valore dei 215 milioni di vaccini sprecati ammonta a oltre 4 miliardi di euro, sulla base dei prezzi dei vaccini riportati dai media (non essendo stati resi pubblici). Per i Paesi che hanno riportato solo il numero totale di vaccini distrutti, senza suddividerlo per tipo di vaccino, Politico ha usato un prezzo medio ponderato di 19,39 euro, calcolato in base ai dati forniti dai Paesi che hanno fornito una ripartizione. Ma anche in questo caso la cifra è quasi certamente in difetto. In ogni caso, pure 4 miliardi di euro sono una somma considerevole.



È pur vero che la situazione nel 2021 era incerta, quindi non si sapeva quante dosi sarebbero state sufficienti, il problema è che i Paesi sono stati costretti ad acquistare le dosi anche quando la pandemia si è attenuata, mentre gli sforzi per donare i vaccini in eccesso ai Paesi terzi sono stati ostacolati dal calo della domanda e da problemi logistici. Le ripercussioni non sono solo finanziarie. La Commissione europea ha rinegoziato il contratto con le case farmaceutiche, ma ci sono Paesi come Polonia e Ungheria che hanno smesso di accettare i vaccini e sono state citate in giudizio da Pfizer per il mancato pagamento. In Romania, i pubblici ministeri vogliono revocare l’immunità all’ex primo ministro e a due ex ministri della Sanità, sostenendo che l’acquisto eccessivo di vaccini ha causato danni allo Stato per oltre 1 miliardo di euro. Nel frattempo, i vaccini continueranno ad arrivare. Politico ricorda il contratto rivisto con Pfizer vincola i Paesi europei all’acquisto di vaccini almeno fino al 2027.