Alla trasmissione Zona Bianca si torna a parlare di vaccini Covid, rischi, benefici e reazioni avverse con opinioni di esperti. In particolare si analizza la situazione delle richieste di indennizzo presentate dai cittadini che avrebbero avuto gravi conseguenze sulla salute dopo la somministrazione di una o più dosi. Le proteste dei no-vax sono state moltissime, scendendo nelle piazze per condannare quello che chiamano il “siero sperimentale“, e che avrebbe causato un ingente numero di morti da reazioni avverse. Ma a smentire le teorie ci sarebbero ora i dati di un rapporto prodotto da un blogger indipendente, che ha analizzato tutte le richieste presentate in Lombardia.



Nella regione con più numero di dosi somministrate ai cittadini, circa 25mila, a gennaio risultano solo 69, le domande attualmente presentate al SSN per ricevere un indennizzo. Di queste, 67 sono per presunti danni e solo due per decesso. Il prossimo rapporto uscirà a giugno, ma dai dati emerge che già sono state 16 le domande respinte, mentre altre 11 restano in attesa di documentazione, 42 invece sarebbero quelle accettate. E solo in un caso tra tutte le domande accolte, è stato riconosciuto il diritto ad un risarcimento. Molto poche quindi, eppure, come evidenzia l’inchiesta della trasmissione, la procedura è molto semplice, basta una autocertificazione con i dati anagrafici, senza bisogno di avvocati o mediatori.



Vaccini Covid, Remuzzi “Diminuiti i morti, effetti avversi? Sono stati pochissimi”

Sul rapporto rischi benefici dei vaccini Covid, dopo l’inchiesta con i dati sugli indennizzi da reazioni avverse, che dimostrerebbero una netta disallineazione, tra quello che sostengono i no-vax e quello che realmente è accaduto nella regione con più abitanti d’Italia, interviene anche il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri. Il medico analizza i dati statistici della pandemia affermando che il vaccino ha nettamente migliorato la situazione, soprattutto contribuito ad abbassare il numero dei morti da Covid.



Il bilancio delle reazioni avverse gravi è di 160.000 morti accertati su 5,5 miliardi di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. In percentuale dello 0,0029%, come sottolinea Remuzzi “Il rapporto rischio beneficio è molto favorevole, tanto da competere con qualsiasi altra attività umana“. Quindi “La somministrazione del vaccino è alla base del numero nettamente inferiore di morti registrato tra la seconda e la terza ondata“, conclude il professore.