Con l’avvicinarsi dell’autunno, l’abbassamento delle temperature potrebbe creare il terreno fertile per una ripresa della diffusione dei Covid. Già nelle ultime settimane si sta assistendo ad un aumento dei contagi e l’obiettivo resta quello di non ritrovarsi impreparati a fronte di un’eventuale nuova impennata. Il virus non rappresenta più un’emergenza sanitaria ma, in vista di nuove varianti e sotto varianti, alcuni paesi puntano nuovamente sulla campagna vaccinale. L’Ue, come riporta il Financial Times, ha dunque inziato il confronto con Moderna per rinegoziare la fornitura dei vaccini Covid.



L’accordo è ancora in fase di negoziazione tra Bruxelles e la casa farmaceutica statunitense. Gli stati membri confermeranno poi il loro interesse su base individuale. Già 8 sarebbero i paesi dell’UE interessati a optare per un nuovo accordo di fornitura. Quanto a BioNTech/Pfizer, l’altro produttore di vaccini mRNA, questo ha già un accordo pluriennale con l’UE.



VACCINI COVID: “ACCORDO VELOCE PER FORNITURA STATI MEMBRI”

I produttori di vaccini Covid hanno aggiornato i loro vaccini in modo da poter gestire sotto varianti altamente mutate di Omicron, che rappresenterebbe l’attuale ceppo dominante. Moderna, in merito alle trattative in corso, ha affermato che l’accordo costituisce “il modo più veloce per per procurarsi vaccini Covid-19 per uso negli Stati membri”. La commissione e l’Autorità per l’emergenza sanitaria, istituita in risposta alla pandemia, hanno invece rifiutato di commentare i negoziati.

Il contratto, una volta stipulato, andrebbe a coprire la fornitura di vaccini fino al 2026. I suoi termini consentirebbero alle autorità sanitarie nazionali di decidere quali formulazioni del vaccino procurarsi ad ogni stagione invernale. Moderna del resto ha firmato un accordo con l’UE al culmine della pandemia di coronavirus, ma il suo ultimo emendamento per fornire 15 milioni di vaccini aggiornati per Omicron è scaduto nell’agosto dello scorso anno senza essere rinnovato. Ecco perchè urge una nuova rinegoziazione. Quanto poi ai prezzi la spesa per vaccino era stato fissata a circa 25 euro a dose, in linea con le offerte precedenti. Moderna non si è però espressa riguardo la trattativa in corso.