Di fronte alla prospettiva di doversi sottoporre a più richiami di vaccini anti Covid, si dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di mescolare e abbinare le dosi. Per la dottoressa Leana Wen, analista medica della Cnn, potrebbe essere un approccio efficace. «Spero che quando la FDA e il CDC esamineranno i dati su Moderna e Johnson & Johnson, permetteranno un approccio mix-and-match», ha dichiarato l’esperta. I consulenti per i vaccini della US Food and Drug Administration, infatti, si riuniranno il 14 e 15 ottobre per discutere delle richiese avanzate da Moderna e Janssen riguardo i richiami.



Inoltre, il 20 e 21 ottobre gli esperti di vaccini dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) dovranno discutere dello stesso tema. Ad oggi, infatti, solo Pfizer ha ricevuto l’autorizzazione di emergenza per la terza dose agli over 65, a tutti i soggetti fragili e alle persone esposte al rischio di contagio per il proprio lavoro, come gli operatori sanitari.



MIX VACCINI COVID: USA VERSO CAMBIO STRATEGIA?

Leana Wen, che è anche ex commissario per la salute della città di Baltimora, ritiene che il mix-and-match dei vaccini sia già conveniente per coloro a cui sono stati somministrati i vaccini Pfizer o Moderna, nel caso in cui non sia disponibile lo stesso che è stato somministrato per le prime due dosi. «I vaccini a mRna dovrebbero davvero essere intercambiabili», ha spiegato. Anche se Pfizer e Moderna usano Rna messaggero, i loro vaccini hanno dosi e formulazioni diverse. Invece il vaccino Janssen di Johnson & Johnson usa un virus inattivato del raffreddore, noto come adenovirus, che porta le istruzioni al sistema immunitario. Per Wen, che è stata peraltro vaccinata proprio con il siero J&J, le persone che hanno ricevuto quest’ultimo vaccino dovrebbero ottenere uno a mRna per il richiamo.



«Sappiamo che c’è un’associazione tra il vaccino Johnson & Johnson e un disturbo della coagulazione del sangue molto raro – ma estremamente grave – nelle donne sotto i 50 anni». Al momento sono in corso studi sul mix di vaccini, come confermato da Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases.