I vaccini Covid proteggono a lungo nel tempo e a un mese di distanza dalla prima dose i rischi di contrarre l’infezione si abbattono drasticamente: sono le due certezze che emergono dal report congiunto redatto dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità circa l’impatto della vaccinazione Covid-19 sul rischio di infezione da SARS-CoV-2 e successivo ricovero e decesso in Italia, a cui si è giunti mediante una valutazione combinata dei dati dell’anagrafe nazionale vaccini e del sistema di sorveglianza integrata Covid-19.



Come spiegano gli studiosi, si tratta del secondo report di questa natura e si riferisce a circa 14 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, che rappresentano quasi un quarto della popolazione italiana. La valutazione del rischio di Covid-19 arriva a oltre 130 giorni dalla somministrazione della prima dose.
e la popolazione in studio si caratterizza per l’aumento di soggetti vaccinati nella classe di età da 40 anni in su. Si riscontra inoltre un incremento delle vaccinazioni con Comirnaty e Vaxzevria (ex AstraZeneca) e l’inizio delle somministrazioni del vaccino Janssen.



VACCINI COVID: DATI STATISTICI E PERCENTUALI

In merito ai vaccini Covid, nell’analisi effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute si conferma come i rischi di infezione da SARS-CoV-2, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso diminuiscano rapidamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni, in particolare, si osserva una stabilizzazione di questa riduzione, che è di circa l’80% per il rischio di diagnosi, il 90% per il rischio di ricovero e di ammissione in terapia intensiva e il 95% per il rischio di decesso. Questi effetti sono simili sia negli uomini che nelle donne e in persone in diverse fasce di età e categorie. Inoltre, a partire dai 105-112 giorni dalla vaccinazione si osserva una ulteriore riduzione del rischio di diagnosi. Al momento non vengono rilevati aumenti nel rischio di diagnosi nei periodi di osservazione più lunghi dopo la vaccinazione, questo suggerisce una protezione protratta nel tempo.

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