Vaccini Covid, una sentenza in Germania si è espressa contro l’obbligo imposto durante la pandemia, specialmente al personale sanitario, stabilendo che questo ha violato alcuni diritti fondamentali senza portare benefici al contenimento dei contagi. In particolare come riporta il quotidiano La Verità, i giudici del tribunale amministrativo di Osnabrück, che seguivano il caso di una infermiera sospesa dalle attività professionali perchè non vaccinata, hanno manifestato dubbi sulla costituzionalità del provvedimento, dichiarando che la vaccinazione obbligatoria non può giustificare una limitazione alla libertà di lavoro.



Questa decisione è stata presa anche grazie alle varie testimonianze durante il processo, tra le quali quella di Lars Schaade, ex dirigente della squadra nazionale anti Covid e direttore dell’Istituto Koch, che aveva già ammesso diverse volte in passato, che il vaccino non protegge dal contagio. Pertanto secondo la sentenza questo costituisce ulteriore ostacolo ad una imposizione con limitazione della libertà personale, contrariamente a quanto invece aveva stabilito la legge tedesca del 2022 rendendo legale l’obbligo di vaccino.



Germania, sentenza sui vaccini Covid stabilisce che l’obbligo imposto dal governo ha violato il diritto alla libertà

Germania, torna a far discutere la legge che aveva imposto nel 2022 l’obbligo di vaccini Covid a tutti i cittadini, con particolari restrizioni lavorative per gli operatori sanitari. Dopo la sentenza di un tribunale che ha accolto il ricorso di una infermiera sospesa perchè non aveva aderito alla campagna nazionale di prevenzione, riemergono anche le dichiarazioni fatte dal direttore dell’Istituto nazionale di sanità Koch già poco dopo l’entrata in vigore del vincolo. L’ex capo del dipartimento di emergenza anti Covid Lars Schaade aveva infatti fatto mettere a verbale un comunicato ufficiale nel quale si sottolineava che i vaccini non proteggono dalle infezioni.



I giudici in Germania che stanno seguendo i vari casi analoghi a quello dell’infermiera sembrano essere orientati sulla stessa direzione, soprattutto alla luce delle ultime evidenze sul rapporto rischio beneficio non equilibrato tra contenimento del virus e chiusure e divieti. Altri provvedimenti in passato erano stati presi durante i processi, dichiarando che anche l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuali come le mascherine non solo non avrebbe apportato alcun vantaggio ma anzi, sarebbe stato causa di problemi fisici e psicologici soprattutto per i bambini.