I vaccini per il covid stanno passando un momento piuttosto negativo dal punto di vista delle vendite. Infatti, dalla decisione dell’Unione Europa di ridurre le forniture di dosi complessive, indicendo anche un appalto che ha escluso dall’equazione di fornitura Moderna, a favore dell’avversaria Pfizer BioNTech, è ovviamente diminuita esponenzialmente la richiesta da parte degli stati membri.



L’effetto, ovvio, è che entrambe le aziende principali di vaccini contro il covid, nell’ultimo trimestre hanno registrato delle considerevoli perdite economiche. Per quanto riguarda Moderna, le perdine sono ammontate a 1,4 miliardi di dollari, mentre le vendite sono state di 293 milioni, con un calo di circa il 94%. Dal punto di vista di Pfizer, invece, le vendite del vaccino di punta, Comirnaty, sono diminuite dell’83% rispetto all’anno passato. Così, entrambe le aziende di vaccini contro il covid, che non sono certamente in difficoltà dal punto di vista economico, si sono lanciate in un appello, facendo leva sulle nuove varianti e sui timidi aumenti di contagi che si registrano più o meno in tutto il mondo.



L’appello di Pfizer e Moderna: “Utilizzate i vaccini per le nuove varianti covid”

Insomma, le aziende produttrici di vaccini contro il covid, vedendo i loro conti diminuire in maniera considerevole rispetto agli anni precedenti, hanno rivolto un appello alla popolazione mondiale, sottolineando gli effetti positivi dei loro preparati anche contro le nuove varianti. In particolare, negli Stati Uniti da tempo si registra un leggero aumento di contagi per via della diffusione di Eris, e dell’affacciarsi, in alcune aree del paese, della variante Fornax.

Reuters, citato dal quotidiano le Figaro, ha raccolto l’appello di Pfizer, che ha sottolineato l’efficacia dei loro vaccini contro il covid. Similmente, Moderna ha rilevato una “robusta risposta immunitaria” dopo aver tentato il suo vaccino principale contro Eris e Fornax in alcuni topi. “Questi nuovi risultati”, afferma Stephen Hoge, presidente di Moderna, “riflettono la capacità del nostro vaccino di affrontare la minaccia delle nuove varianti di Covid-19”.