Sulle pagine del Fatto quotidiano è stato presentato lo strano delle società di consulenza, ingaggiate dai governi di tutto il mondo in qualità di “esperti” in diversi settori, ma che negli anni hanno incassato più fallimenti che successi. Perché strano? Perché in quasi nessun caso le società sono direttamente nell’occhio del ciclone, salvate nella maggior parte dei casi da interventi esteri, ancora più gravi quando si tratti di governi. Gli esempi delle società di consulenza che hanno causato più fallimenti che successi non mancano di certo, ed alcuni tra questi sono anche piuttosto recenti ed attuali, come nel caso dei vaccini in Francia, oppure del diffuso greenwashing sulla transizione green.
I fallimenti della consulenza: la sanità
Per parlare degli storici fallimenti delle società di consulenza, il dossier del Fatto quotidiano parte proprio da uno degli argomenti più caldi degli ultimi 2 anni, ovvero i vaccini in Francia. Il governo firmò ben 28 contratti con i consulenti per redigere un piano vaccinale funzionante. Finirono per sedere al fianco dei “potenti”, partecipando per esempio alle riunioni giornaliere del Ministero della Salute. Il risultato fu uno dei più deludenti in assoluto, portando solamente 5mila persone nei centri vaccinali del paese (nello stesso anno in Germania ne furono fatti 316mila, in Spagna 139mila).
Se non bastasse, iconico e famoso è anche il fallimento della società di consulenza che venne ingaggiata nel 2013 dall’amministrazione di Barack Obama. Per riformare la sanità americana venne lanciato il sito healthcare.gov, cruciale e che venne affidato in larga parte ai consulenti (con contratti che andavano dai 25milioni, ai 208milioni). Solamente 5 persone riuscirono ad accedere al sito e a stipulare un’assicurazione sanitaria. Intervenne il governo, che si assunse le responsabilità del fallimento delle società di consulenza, che ne uscirono senza accuse o ripercussioni.
Le consulenze (inquinanti) della transizione green
Ma se c’è un punto in cui le società di consulenza hanno iniziato a concentrarsi ultimamente è quello della transizione green, la più florida economia degli ultimi anni. Secondo il Fatto, cavalcando l’onda della transizione, suggeriscono strategie virtuose per ridurre le emissioni delle società. Tutto questo, però, tenendo a libro paga anche altri attori all’interno dei settori più inquinanti, un classicissimo esempio da manuale di greenwashing.