Dalla seconda metà di gennaio sono diminuiti sensibilmente i casi di positività al Covid tra gli operatori sanitari e gli anziani con più di 80 anni. Ciò è “verosimilmente ascrivibile alla campagna di vaccinazione in corso”, secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), che in 35 pagine ha raccolto grafici, mappe e tabelle per scattare una fotografia del coronavirus in Italia dall’inizio della pandemia fino al 7 aprile 2021. Il “bollettino” della task force del Dipartimento malattie infettive e Servizio di informatica dell’Iss spiega come è cambiato Sars-CoV-2, a che punto è la nostra battaglia e ci permette anche di ipotizzare quando ne usciremo grazie ai vaccini Covid. Nonostante la campagna vaccinale sia partita lentamente, si può notare già una prima inversione di tendenza: i vaccini Covid invertono la curva dei contagi. Se si tiene conto delle prime categorie che hanno avuto accesso ai vaccini Covid, la curva epidemiologica si piega verso il basso. Questo conferma la necessità di accelerare per immunizzare le categorie a rischio, quelle che rischiano di morire contraendo il Covid.



Le fasce d’età 60-79 e 80-89 hanno un andamento simile, con una incidenza più accentuata per i più anziani, fino all’inizio di febbraio, poi in concomitanza con la vaccinazione degli over 80 comincia un’inversione, con una maggiore incidenza nei soggetti di età 60-79 anni. Queste differenze, secondo gli esperti dell’Iss, “sono attribuibili alla campagna di vaccinazione”.



LETALITÀ COVID, ETÀ MEDIA E SINTOMI: REPORT ISS

Con l’aumentare dell’età dei pazienti cresce la letalità, cioè del rapporto tra numero di morti e numero di malati in relazione alla popolazione. Dunque, la letalità più alta (38,1%) si registra tra chi ha oltre 90 anni e tra gli over 80 (25,7%), mentre scende all’11,9% nella fascia 70-79, attestandosi al 3,7% per gli over 60 e crollando allo 0,8% per gli over 50. Per quanto riguarda l’età mediana dei casi, che all’inizio della pandemia era di 60 anni e tra agosto e settembre era scesa a 30, ora si attesta attorno ai 46 anni. Invece l’età media dei decessi, che è calcolata sulle ultime tre settimane, è di 80 anni. Il report dell’Iss, inoltre, evidenzia che all’inizio della pandemia era superiore il numero di casi diagnosticato a uomini, mentre ora si riscontra un numero di casi leggermente più elevato tra le donne, con una percentuale del 51,2%. Per quanto riguarda le vittime, invece, la letalità è più alta tra le persone di sesso maschile.



Ma gli esperti evidenziano che il quadro dei decessi e dei contagi è “sottostimato” per la forte pressione sui dipartimenti di prevenzione. In aumento le persone asintomatiche (56,1%) o pauci-sintomatiche (17,2%), calano invece i casi severi (4,4%) e i decessi, in particolare fino 69 anni. I casi definiti lievi riguardano il 21,5% dei contagiati, mentre il 94,5% dei positivi si sta curando a casa.