L’obiettivo fissato dall’Ue per il 22 settembre 2021, cioè di arrivare al 70% di popolazione vaccinata, è ancora lontano. Dal nuovo rapporto dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica emerge che la performance vaccinale sta crescendo negli ultimi giorni, perché si sta ottimizzando la macchina vaccinale, ma quel cambio di passo nell’andamento vaccini in Italia che aveva promesso il premier Mario Draghi non è stato così significativo. Per usare una metafora frequente in queste settimane, l’Italia sta cominciando a correre, ma il passo mostrato dagli altri Paesi è ben diverso. Lo dimostra l’analisi dell’andamento della percentuale di popolazione vaccinata con almeno una dose nei quattro principali Paesi Ue, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dal 1° gennaio al 10 aprile. L’8 gennaio 2021 l’Italia era al terzo posto in classifica, dietro Regno Unito e Stati Uniti, davanti a Francia, Germania e Spagna.



Dal 22 gennaio in poi c’è stato il “sorpasso” della Spagna, a cui è seguito quello della Germania il 31 dello stesso mese. A febbraio siamo finiti dietro anche alla Francia, che ha palesato ancor più difficoltà nella prima fase della campagna vaccinale, oltre che una certa ritrosia nell’adesione da parte della popolazione.



ANDAMENTO VACCINI: A CORRERE È LA FRANCIA

Con il passare dei giorni l’andamento della percentuale di popolazione vaccinata con almeno una dose nei paesi sopracitati è variato sensibilmente per Spagna, Germania e Francia, meno per Regno Unito, Stati Uniti e Italia. Nei primi due casi perché la corsa è stata continua, non ci sono state battute di arresto. Nel nostro caso perché siamo rimasti all’ultimo posto di questa classifica. Qualcosa è cambiato a fine febbraio, quando abbiamo sorpassato la Francia, mentre agli inizi di marzo siamo riusciti a superare anche la Germania. Ma è stato un exploit estemporaneo, probabilmente dettato anche dalla disponibilità di dosi, perché poi c’è stato un rallentamento che ci ha riportati in fondo alla fine del mese. La situazione è migliorare ad aprile, quando si è registrata quell’accelerazione nell’andamento vaccini in Italia tanto auspicata dal premier Mario Draghi anche con l’aggiornamento del piano vaccini.



Ma al 10 aprile risultiamo di nuovo in fondo. Regno Unito ha 47,3% della popolazione a cui è stata somministrata almeno una dose, a seguire gli Stati Uniti con il 35%, quindi Francia al 15,8%, Germania al 15,5% e Spagna al 15,3%. Poi c’è l’Italia al 14,8%. Considerando, dunque, come è cominciata questa campagna vaccinale a livello internazionale, chi tra i quattro principali paesi europei sta correndo è la Francia.