L’Italia sta uscendo dalla terza ondata, anche se la discesa dal massimo livello di contagio, raggiunto verso la metà di marzo, è piuttosto lenta. Basta osservare la curva dei contagi per capire che quella in corso è la quarta ondata epidemica, non la terza, poiché un’ondata di minore impatto si è verificata tra la seconda metà di dicembre e tutto gennaio, sovrapponendosi, da una parte, alla seconda e dall’altra alla quarta in corso. L’attenuazione dei contagi non si è ancora trasformata in riduzione della mortalità, in considerazione del ritardo di circa due settimane della mortalità rispetto alla scoperta del contagio. Nel breve periodo, è dunque ragionevole aspettarci sia una contrazione dei contagi, sia una più marcata riduzione della mortalità per Covid.
Contagi giornalieri da Covid-19 in Italia (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Morti giornalieri per contagio da Covid-19 in Italia (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Se si fa il confronto con gli Stati europei più popolosi (Tabella 1), si rileva che i contagi giornalieri in Italia si collocano a mezza via tra quelli francesi (più elevati) e quelli tedeschi (più ridotti di quelli italiani). Tuttavia, lo scarto tra il dato italiano e quello francese è molto più ridotto di come appare dai dati perché la Francia gode di un sistema di tracciamento del contagio molto più efficiente di quello italiano, ragion per cui in Francia si rintracciano molti più contagi rispetto all’Italia. Questa ipotesi è dimostrata dal tasso di mortalità (ultima colonna della Tabella 1), che in Francia è addirittura inferiore alla mediana mondiale – che è di un morto ogni 100 contagiati –, mentre in Italia è il doppio della media mondiale. Si vuol dire che, in Francia, il rapporto tra il numero di morti e il numero di contagiati risulta basso perché è particolarmente alto il denominatore.
Tabella 1: Statistiche sul contagio da coronavirus in alcuni Paesi al 3 aprile 2021 (medie settimanali) (Fonte: John Hopkins University-CSSE)
Paese | Contagi giornalieri | Morti per giorno | Tasso di mortalità per 100 contagiati 2 settimane prima |
Italia | 20.054 | 439 | 2,0 |
Francia | 33.336 | 259 | 0,9 |
Germania | 14.204 | 146 | 1,0 |
Regno Unito | 3.558 | 35 | 0,6 |
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ripetutamente lamentato che il tasso di mortalità italiano è eccessivo, volendo specificare che in Italia il difetto è nei dati e non nel sistema di cura delle persone contagiate. Il valore anomalo della mortalità per Covid in Italia è dovuto non soltanto alla precarietà del sistema di raccolta dei dati, ma anche alla eccessiva attribuzione al Covid di morti per altre cause di persone contagiate. Si vuol dire che – per chissà quale malintesa motivazione – si contabilizza come morto per Covid anche il deceduto per un’altra causa se la persona aveva contratto anche il virus, magari proprio nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ci rifiutiamo, infatti, di credere che in Italia un malato di Covid muoia con probabilità superiore a qualsiasi altro paese, compresi quelli “in via di sviluppo”. Ciò significa che, quando l’epidemia sarà finita, gli italiani riprenderanno a morire “sulla carta” per altre cause molto di più di quanto non avvenga ai giorni d’oggi.
I numeri della Spagna sono piuttosto precari. Il sistema di tracciamento spagnolo sta anche tre giorni di seguito senza diffondere i propri dati sull’epidemia. Sulla base dei pochi dati disponibili, l’andamento del contagio in Spagna sembra in discesa, ma il virus non è affatto sconfitto neppure in Spagna, come dimostra l’oscillazione recente della curva di mortalità, l’unica sulla quale si può fare affidamento.
Contagi giornalieri da Covid-19 in Francia (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Morti giornalieri per contagio da Covid-19 in Francia (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Contagi giornalieri da Covid-19 in Germania (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Morti giornalieri per contagio da Covid-19 in Germania (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Contagi giornalieri da Covid-19 in Spagna (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Morti giornalieri per contagio da Covid-19 in Spagna (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Chi sta veramente meglio di noi e dell’intera Europa è il Regno Unito. Sia la curva del contagio, sia quella della mortalità sono inclinate verso il minimo: su base giornaliera, nel Regno Unito si sono registrati 35 morti contro i 439 dell’Italia. Anche se i dati dell’Italia sono un po’ esagerati, il divario è notevole. Ricordiamo che, nel mese di gennaio 2021, quel Paese aveva tassi di contagio e mortalità per Covid quasi doppi del massimo registrato in Italia nella seconda ondata. Indubbiamente, la campagna vaccinale e il sistema di attenzione contro i contagi hanno dato i frutti desiderati. Considerato che, al 3 aprile 2021, oltre 31 (su 53) milioni di adulti del Regno Unito avevano ricevuto una prima dose di vaccino e più di 5 milioni anche la seconda, la rapidità nel somministrare il vaccino è stata decisiva nel frenare il contagio.
Contagi giornalieri da Covid-19 nel Regno Unito (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Morti giornalieri per contagio da Covid-19 nel Regno Unito (Fonte: John Hopkins University – CSSE)
Il successo dell’esperienza inglese insegna che:
– non c’è bisogno di prove di laboratorio per capire che il vaccino protegge anche contro la variante inglese del virus;
– la rapidità con cui nel Regno Unito sono stati somministrati i vaccini è stata fondamentale per impedire che il virus, riproducendosi, si tramutasse in altre varianti capaci di sfuggire ai vaccini;
– gli effetti positivi della vaccinazione si sono manifestati già in seguito alla prima iniezione e ciò fa capire che accantonare vaccini per la seconda dose non è una buona politica, ma che conviene inoculare almeno una dose quanto prima è possibile;
– il 60% di vaccinati adulti non è ancora sufficiente per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, condizione che teoricamente annullerebbe il rischio di contagio, ma è comunque necessario adottare le regole di prudenza che in quel paese ancora vigono;
– la vaccinazione di massa riduce sia il rischio di contagio, sia il rischio di morte a seguito del contagio: ogni 100 contagiati ufficiali ne sono morti 0,8 contro una media mondiale di 1,0. Questo beneficio è stato constatato in misura ancor maggiore in Israele, dove la vaccinazione è stata ancor più ampia che nel Regno Unito, ed è un elemento in più a favore della rapidità di inoculazione di almeno una dose.
(1 – continua)
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