«Questo sui vaccini nelle aziende è il primo accordo del genere», ha spiegato Fontana presentando il protocollo sui vaccini in azienda, il primo a livello nazionale in attesa che nel weekend il Governo Draghi presenti il “riformato” piano vaccini in cui sarà toccato anche il settore aziende private. «Ci sarà l’opportunità di avere altri centri vaccinali, altri medici a disposizione dei cittadini perché siamo convinti che la vaccinazione di massa sia l’unico mezzo per vincere la battaglia», ha concluso il Governatore lombardo. «Non cambiamo minimamente il Piano vaccinale nazionale perché è a quello che ci atteniamo e non è nostra volontà cambiare le priorità stabilite. Vogliamo invece attualizzare la ricetta che in Regione Lombardia ha sempre funzionato e cioè quella di far squadra tra pubblico e privato», ha spiegato l’assessore allo Sviluppo Economico Guidesi.



Per capire come funzionerà nel dettaglio il protocollo occorrerà attendere il via libera del Governo che potrebbe arrivare a breve: «le modalità di applicazione – ha precisato l’assessore Letizia Moratti presentando il protocollo – saranno concordate a livello nazionale con il Commissario per l’emergenza e il documento è già stato inviato a Roma». Soddisfazione da Confindustria Lombardia, con il presidente Bonometti che commenta «abbiamo già raggiunto un numero importante di aziende e possiamo vaccinare dai 300 mila ai 400 mila lavoratori, in poco tempo potremmo arrivare a cifre più importanti se le vaccinazioni si potranno allargare ad esempio anche ai familiari».



ACCORDO SIGLATO LOMBARDIA-CONFINDUSTRIA-MEDICI

È stato raggiunto l’accordo tra Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Confapi per il piano vaccini dei lavoratori presso le aziende: «Lombardia ha l’obiettivo di arrivare ad una vaccinazione massiva nel più breve tempo possibile e vaccinare tutti entro giugno. Questa volontà deriva anche dall’andamento epidemiologico con un virus che corre e noi vogliamo correre più veloci del virus», ha spiegato Letizia Moratti intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del protocollo vaccini in azienda. A partire dal mese di aprile, Regione Lombardia è la prima a far scattare la campagna vaccinale – rispettando il piano nazionale che nel weekend verrà ripresentato dal Governo Draghi – anche in fabbriche e aziende: il protocollo diventerà operativo quando comincerà la vaccinazione di massa, aggiunge Moratti «È un allargamento ci consente di avere minore tensione sugli ospedali perché il vaccino potrebbe essere somministrato in altre strutture».



Per il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana «Oggi abbiamo approvato un accordo rivolto alle aziende, le quali se aderiranno a questo protocollo, potranno vaccinare direttamente ai propri dipendenti. Il protocollo partirà quando inizierà la vaccinazione massiva, rispettando quindi le priorità esistenti. Si tratta del primo accordo del genere nel Paese». Per la vicepresidente Moratti, responsabile anche del Welfare regionale, l’accordo sul protocollo vaccinale in azienda «Aumenterà la capacità vaccinale e potremo dare risposte più rapide, sgravando anche il Servizio Sanitario Regionale sia pubblico che privato, in quanto le aziende opereranno attraverso il loro personale medico e questo ci darà meno tensioni sugli ospedali e questo è importante in un momento come questo in cui c’è una ripresa della patologia». Due criticità sono state poste dall’Anma, associazione medici aziendali che in Lombardia vede circa 1000 dottori che operano all’interno delle imprese: a vaccinare sarebbero solo i medici che si rendono disponibili, dunque resta il nodo della volontarietà; in secondo luogo, i medici avrebbero bisogno di «una assicurazione aggiuntiva per la coperture dei rischi che possono derivare dallo svolgimento di un’attività che non è tra quelle comprese di solito tra le loro mansioni. In altre parole, i medici competenti sarebbero disponibili perché non ci sia un aggravio di spese a loro carico», riporta il Corriere della Sera. Confindustria ha annunciato infine l’avvio della mappatura dei siti aziendali idonei per poter predisporre una vaccinazione di massa allargata anche al ramo aziendale.

LA CONFERENZA STAMPA DI REGIONE LOMBARDIA

È attesa per oggi alle ore 13 la conferenza stampa in Regione Lombardia – Sala Biagi, ingresso N4 – alla presenza della vicepresidente Letizia Moratti e l’assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi: il tema dell’incontro con la stampa verte sul nuovo provvedimento vaccini anti-Covid in Lombardia che dovrebbe vedere dalle prossime settimane un nuovo protocollo per le vaccinazioni in aziende e fabbriche.

Secondo quanto ricostruito, la Regione si avvia all’approvazione dell’atto che possa poi aprire i protocolli ufficiali tra Lombardia e le varie associazioni per consentire di vaccinare nelle fabbriche. Moratti e Guidesi illustreranno le novità nel dettaglio nella conferenza stampa in diretta video streaming sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie: saranno presenti anche Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, e Maurizio Casasco, presidente di Confapi.

LOMBARDIA, QUALE SARÀ IL NUOVO PROVVEDIMENTO SUI VACCINI

«Illustrare i provvedimenti assunti dalla Giunta regionale in tema di vaccini anti-Covid», questo anticipa Lombardia Notizie in merito alla conferenza stampa di oggi con la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. Si tratta sostanzialmente di quell’atto per dare il via all’importante novità delle vaccinazioni in aziende, come già anticipato nei giorni scorsi anche a carattere nazionale nella Conferenza Stato-Regioni: «Crediamo sia fondamentale poter garantire almeno una dose di vaccino a tutti i lombardi entro la fine di giugno. Dobbiamo puntare a dare una prima protezione a tutti i nostri cittadini, per evitare pressione sugli ospedali e soprattutto l’aumento dei decessi», spiegava la n.2 di Regione Lombardia. Oggi però si parlerà dei primi accordi con Confapi e Confindustria Lombardia in merito alle vaccinazioni in azienda che potrebbero così ridurre il carico sugli ospedali e le strutture sanitarie: a somministrare le dosi saranno i medici aziendali e si potrebbe partire in modo massivo da aprile, rispettando comunque le priorità scandite dal piano vaccini nazionale proprio in questi giorni rivoluzionato dalla gestione Draghi-Figliuolo-Curcio. L’iniziativa del protocollo riguarderà per il momento solo i residenti o domiciliati in Lombardia e iscritti al servizio sanitario regionale.

Andrà risolto però lo scontro con i sindacati Cgil-Cisl-Uil che proprio ieri in una lettera esprimevano disappunto sull’accordo imminente tra Regione, Confindustria e Confapi per le vaccinazioni in azienda: «la linea di Regione Lombardia è del tutto ingiustificata» e contestano di non aver atteso «gli esiti del tavolo di confronto avviato tra Governo e Parti sociali per il possibile sviluppo del piano nazionale vaccinale nei luoghi di lavoro oltre a non aver coinvolto il sindacato nel confronto sul piano di vaccinazione nelle aziende».