Tre anni vissuti nella convinzione che fossero necessari obblighi, restrizioni e green pass. Questo è il clima che è stato generato nella maggior parte della popolazione di fronte alla pandemia Covid. O perlomeno questo è quanto i governi hanno voluto far credere, col benestare delle case farmaceutiche che intanto facevano cassa sui vaccini. Si stanno aggiungendo però, giorno dopo giorno, tasselli importanti su come è stata condotta la gestione della prevenzione e cura del Covid, e soprattutto sull’omertà intorno agli effetti avversi dei vaccini e alla loro presunta utilità.
Sì, perché ora emerge anche che Pfizer sapeva già da aprile 2021 come i vaccini in realtà non impedissero la trasmissione del virus: il green pass non dava nessuna garanzia di non trovarsi tra persone contagiose. E ad esserne a conoscenza era anche Aifa, che però, anche su questo aspetto, ha taciuto e ha insabbiato tutto. A riportarlo è ancora una volta La Verità, che sta scavando a fondo sul ‘caso Covid‘, rifacendosi ora alle rivelazioni di Peter Doshi, ricercatore americano noto per le sue importanti analisi sugli effetti avversi.
Troppe ombre sui vaccini Covid…
Nonostante le case farmaceutiche sapessero già nel 2021, fu proprio in questo periodo che iniziò la campagna vaccinale coatta, dapprima rivolta al personale sanitario, per poi essere estesa al personale scolastico e ad alcune altre categorie professionali, per arrivare anche agli over 50. Ma a fare ancora più specie sono state le motivazioni sottese ai provvedimenti sui trattamenti sanitari obbligatori: “disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da Sars Cov-2 mediante previsione di obblighi vaccinali”. Qualcosa non torna dunque nella narrativa generale. Ed è chiaro come a fronte di queste rivelazioni si possa parlare di menzogne e inganni, utilizzati chiaramente per giustificare diktat che altrimenti non sarebbero potuti essere rispettati se la popolazione avesse saputo. Anche a Fuori del coro di Mario Giordano del resto la giornalista Marianna Canè ha dichiarato di aver scoperto come Aifa avesse ricevuto segnalazioni di fallimenti vaccinali, cioè pazienti inoculati che non sviluppavano anticorpi addirittura a gennaio 2021.