I vaccini contro la variante Omicron saranno in Italia entro il mese appena iniziato. È quanto ha esplicitamente affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della trasmissione “30 minuti al Massimo”, presentata dal direttore del quotidiano “La Stampa”, Massimo Giannini. In particolare, l’esponente della Giunta Draghi ha asserito: “L’Agenzia europea dei medicinali oggi darà il primo ok ai vaccini adeguati alle varianti Omicron. Il 5 settembre l’Aifa si pronuncerà. Credo che le prime forniture arriveranno intorno alla prima decade di settembre”.
Successivamente alla questione vaccini contro Omicron, Speranza ha effettuato un bilancio del proprio operato: “Io ho la coscienza a posto, ho fatto il possibile e ho tenuto insieme due assi essenziali: il primato del diritto alla salute (ci sono stati momenti in cui si voleva aprire, aprire e aprire e io ho detto prima il diritto alla salute) e la centralità dell’evidenza scientifica, che dobbiamo rendere sempre più protagonista”.
“VARIANTE OMICRON, I VACCINI ARRIVERANNO A SETTEMBRE”: PARLA IL MINISTRO SPERANZA
Così, dopo aver approfondito la questione vaccini contro Omicron, al forum de “La Stampa” Speranza ha aggiunto: “Gli italiani devono sapere cosa succederà alla campagna di vaccinazione dopo il 25 settembre. La Destra, Salvini e Meloni, hanno un atteggiamento ambiguo. Chi si candida deve dire come la pensa sulle vaccinazioni e se vuole cambiare linea al governo. Gli italiani devono saperlo. Il Covid non è scomparso, non ha preso un aereo ed è andato su Marte. Dovremo occuparcene ancora e la strada è la vaccinazione: oltre il 90% degli italiani ha fatto la doppia dose e siamo tra i primi per la terza”.
Inoltre, ha concluso Speranza, “siamo stati il primo Paese che ha dato indicazioni chiare sugli antinfiammatori. Tutte le circolari, a partire da novembre 2020, hanno dato sempre queste raccomandazioni. Dire no ai vaccini perché ci sono le cure è sbagliato. Abbiamo seguito i protocolli, il Consiglio Superiore di Sanità ha dato i pareri favorevoli. Lo stesso professor Remuzzi, autore dello studio sugli antinfiammatori, ha detto di non strumentalizzare il lavoro”.