Una piattaforma a carattere europei per poter monitorare (controllare) le conversazioni su chat, web e social network in tema d vaccini e in generale sulla pandemia da Covid-19: è questo il senso della European Joint Action on Vaccination (EU-JAV), un progetto Ue finanziato dallo European Union’s Health Programme che mira a promuovere «una stretta collaborazione a livello europeo per combattere le malattie prevenibili con i vaccini».



Ne dà notizia l’Istituto Superiore di Sanità nell’ultimo bollettino epidemiologico, con lo studio approfondito dai ricercatori Caterina Rizzo, Francesco Gesualdo, Barbara Lanfranchi, Roberto Armeni, Maria Cristina Rota, Antonietta Filia. La EU-JAV mette insieme diverse istituzioni che si occupano di servizi per la salute e le stesse politiche di vaccinazione, si annoverano tra gli altri la Commissione Europea, i vari Ministeri della Salute dei singoli Paesi, organizzazioni internazionali, università e istituti di 20 Paesi diversi e vari stakeholder, inclusi società civile e rappresentanti dell’industria. Un progetto comunitario organizzato Din 8 work package (WP8) con 3 principali obbiettivi manifesti:



– eseguire una mappatura degli strumenti utilizzati da Stati membri, stakeholder e comunità scientifica per identificare i determinanti di alte o basse coperture vaccinali;
– sviluppare dei meccanismi di divulgazione di best practice e di conoscenza scientifica negli Stati membri;
monitorare la fiducia nei confronti dei vaccini su web e social media

IL PROGETTO PER MONITORARE LA FIDUCIA SUI VACCINI

Il punto di partenza è la definizione data dalla OMS sull’esitazione dei cittadini nel farsi vaccinare contro il Covid-19 (Italia, Spagna e Portogallo le più virtuose, ma diversi altri Paesi Ue con questa quarta ondata hanno dimostrato come la scarsa copertura vaccinale possa comportare non pochi disagi): «c’è un ritardo o rifiuto della vaccinazione, nonostante la disponibilità di servizi vaccinali, è minaccia per la salute globale». Negli ultimi anni la sovrabbondanza di informazioni presenti online sui vaccini – sottolinea ancora lo studio dell’Iss- «accompagnata spesso alla condivisione di dubbi, paure e fake news, ha avuto un ruolo importante nella riduzione della fiducia della popolazione nei confronti dei vaccini. Per questa ragione, il monitoraggio delle ricerche sul web e delle conversazioni sui social media riguardanti i vaccini rappresenta una importantissima fonte di informazioni che dovrebbe integrare la tradizionale sorveglianza delle coperture vaccinali e le tecniche di valutazione dei programmi vaccinali a livello locale ed europeo». Per questi motivi la mappatura delle conversioni online sui vaccini viene visto come uno strumento di primaria importanza per comprendere le vere posizioni degli utenti riguardo i vaccini, «studiando le comunità coinvolte nel discorso e intercettare precocemente la diffusione di fake news, con l’obiettivo di controllare e contrastare la loro diffusione». Un “controllo” a fin di bene, è l’obiettivo dichiarato dalla EU-JAV: in Italia l’Iss ha già sviluppato per il WP8, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, una piattaforma online «per la raccolta e la visualizzazione in tempo reale di dati da alcuni social network, motori di ricerca, pagine web, con lo scopo di tracciare la conversazione online sulle vaccinazioni, mappare le comunità coinvolte, identificare temi emergenti, intercettare i contenuti più condivisi e le richieste informative degli utenti». Viene consigliato nello studio l’analisi dei dati di Twitter in combinazione ai dati ottenuti tramite Google Trends, il che permette di analizzare il volume di ricerche su Google Search e di visualizzare tutte le parole chiave utilizzate dagli utenti per cercare informazioni sui vaccini e piani vaccinali dei singoli Paesi. Nelle conclusioni la EU-JAV ribadisce il concetto: «La piattaforma ha permesso di seguire le conversazioni sui vaccini durante la pandemia da SARS-CoV-2, e di misurare costantemente l’interesse degli utenti, i contenuti più condivisi e le personalità più influenti. La presenza di un sistema in grado di eseguire un monitoraggio in tempo reale delle conversazioni online sui vaccini permette di integrare i sistemi di sorveglianza tradizionale, consentendo di individuare rapidamente le tematiche più rilevanti sollevate dagli utenti, per costruire degli interventi di comunicazione basati sui dati, mirati e tempestivi».



P.s. Un piccolo consiglio, consapevole di avere la valenza simile al combattere i mulini a vento: capire perché c’è sempre più sfiducia nella scienza e nelle istituzioni attivando una piattaforma di “controllo”, in termini puramente logici, non ci sembra una delle migliori idee del secolo…