Le somministrazioni del vaccino contro il Covid-19 ai bambini tra i 5 e gli 11 anni prenderanno il via il prossimo 16 dicembre, come stabilito da una circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Giovanni Rezza, a seguito dell’approvazione di Aifa ed Ema.



“In data 1/12/2021 la Commissione tecnico scientifica di Aifa, accogliendo il parere espresso dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema), ha approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer), nella specifica formulazione da 10 mcg/dose, per la fascia di età 5-11 anni. Pertanto, è possibile procedere con l’inclusione di tale fascia di età nel programma di vaccinazione anti SarS-CoV-2/Covid-19”. È questo, secondo quanto riportato da Adnkronos, quanto si legge nel documento. Successivamente sono illustrate le modalità di somministrazione. “Il vaccino Comirnaty 10 mcg/dose viene somministrato, dopo diluizione, per via intramuscolare (preferibilmente in regione deltoidea del braccio) come ciclo di 2 dosi (da 0,2 mL ciascuna) a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra”. I pazienti immunodepressi appartenenti a tale categoria, inoltre, potranno ricevere una ulteriore dose aggiuntiva a 28 giorni di distanza dalla seconda.



Vaccino a bambini, via il 16 dicembre: l’appello di Roberto Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, a seguito dell’ufficialità del via libera al vaccino a bambini tra i 5 e gli 11 anni del prossimo 16 dicembre, a margine del Consiglio Ue a Bruxelles, ha rivolto un appello alle famiglie che si ritroveranno a dovere scegliere se autorizzare la somministrazione del siero contro il Covid-19 sui minori o meno.

“È una questione delicata. La mia opinione è che le persone devono fidarsi dei pediatri di libera scelta. Abbiamo la fortuna di essere un grande Paese, con medici pediatri di grandissima qualità”, queste – secondo quanto riportato da Adnkronos – le parole del ministro, il quale ha parlato a nome di esponente del Governo ma anche di padre, direttamente interessato alla questione. “Non ci si può affidare ad un social network o a un talk show, a una battuta in tv. Affidiamoci a persone che per competenza, per storia e per esperienza, hanno tutti gli elementi per poter valutare”.